Home Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. (Gabriel Garcia Marquez)
Con buona pace dei suoi molti estimatori, Pet Sounds è uno dei dischi più brutti e noiosi che io abbia mai sentito. Una bella gara con i Beatles, per intenderci.
Mai stato più serio. Sulla lunghezza di un album, i Beach Boys sono insopportabili; i baronetti sono i quattro individui più sopravvalutati del secolo scorso, a meno che non basti “Hey Jude” a guadagnarsi il paradiso (il che, comunque, non giustificherebbe lo sfracellamento di zebedei imposto dai loro cantori).
Ma io ti adoro!!! E’ quello che sostengo da una vita e mi fanno passare per il solito rockettaro intollerante!!! Musicalmente meno di zero, i Beatles sono stati l’evoluzione del brit pop di Petula Clark, Engelbert Humperdink e Cliff Richard, se te li ricordi. Rivestiti come dei manichini dell’Onestà, e pettinati come barboncini usciti dalla toelettatura, a differenza di quelli, che avevano un certo pubblico solo in Germania (e se è per questo guarda caso anche i primi Beatles), sono riusciti a diventare un articolo d’esportazione mondiale. Con tanto di falsetti, coretti e violini. Tom Jones, ai tempi, era rock puro in confronto! Sono stati per i ’60 l’equivalente di Madonna negli ’80 o Britney Spears adesso! Dal vivo non sono mai esistiti e si sono tolti di mezzo per un minimo di decenza già nel ’67 se non prima. Almeno i Beach Boys ogni tanto sfornavano qualcosa di divertente, e pur essendo piuttosto debolucci e easy, con gli strumenti ci sapevano fare e rispetto ai Beatles erano perfino innovativi… Paragonata a “Hey Jude”, “Good Vibrations” è un capolavoro!
Ivan
Zapotek, so benissimo chi mi ha fatto il regalo. Ti è arrivato il messaggio di ringraziamento?
Mark. come sei coperto e allineato, caro il mio bigotto musicale. Yawn.
Squeeze: mi sciacquano entrambi. Ma insomma, ognuno ha i suoi gusti (e quali sono i miei, beh, basta leggere il nome del blog, no?).
Voi bigotti musicali ronfate a causa della musica che ascoltate. Utile in caso di insonnia, in effetti. Noi rutilanti, invece, abbiamo il problema opposto, quello di riuscire ad addormentarci: siamo troppo eccitati, ecco.
Cielo: una diatriba!
Io tifo per Squonk, perché é mio amico, ecco. Peccato non sapere di cosa si parli, purtroppo.
Fa fico dire di essere amico di un rutilante anticonformista? Immagino che così ci si distingua dall’uomo comune…
Niente faccine, siamo inglesi.
Bravò! Sono con lei: pet sounds è l’album più sopravvalutato della storia. Però guardi che sui beatles lei si sbaglia. Ad esempio: a lei, fanatico del progressive, la suite di abbey road (side b) piacerebbe, e non poco, se la ascoltasse per benino. Cominci da lì.
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September 3rd, 2004 at 15:12
mmmhhh sto cercando di capire se sei serio
September 3rd, 2004 at 15:18
Mai stato più serio. Sulla lunghezza di un album, i Beach Boys sono insopportabili; i baronetti sono i quattro individui più sopravvalutati del secolo scorso, a meno che non basti “Hey Jude” a guadagnarsi il paradiso (il che, comunque, non giustificherebbe lo sfracellamento di zebedei imposto dai loro cantori).
September 3rd, 2004 at 16:07
Ma io ti adoro!!! E’ quello che sostengo da una vita e mi fanno passare per il solito rockettaro intollerante!!! Musicalmente meno di zero, i Beatles sono stati l’evoluzione del brit pop di Petula Clark, Engelbert Humperdink e Cliff Richard, se te li ricordi. Rivestiti come dei manichini dell’Onestà, e pettinati come barboncini usciti dalla toelettatura, a differenza di quelli, che avevano un certo pubblico solo in Germania (e se è per questo guarda caso anche i primi Beatles), sono riusciti a diventare un articolo d’esportazione mondiale. Con tanto di falsetti, coretti e violini. Tom Jones, ai tempi, era rock puro in confronto! Sono stati per i ’60 l’equivalente di Madonna negli ’80 o Britney Spears adesso! Dal vivo non sono mai esistiti e si sono tolti di mezzo per un minimo di decenza già nel ’67 se non prima. Almeno i Beach Boys ogni tanto sfornavano qualcosa di divertente, e pur essendo piuttosto debolucci e easy, con gli strumenti ci sapevano fare e rispetto ai Beatles erano perfino innovativi… Paragonata a “Hey Jude”, “Good Vibrations” è un capolavoro!
Ivan
September 3rd, 2004 at 22:13
Ah, ma come siete spregiudicati controcorrente iconoclasti alternativi. Yawn. Zzzzz.
September 4th, 2004 at 01:47
L’anonimo benefattore di Gmail ero io, caro Squonk… 🙂
September 4th, 2004 at 12:26
e il doppio bianco lo metti al livello di Please Please Me?
September 4th, 2004 at 19:12
Zapotek, so benissimo chi mi ha fatto il regalo. Ti è arrivato il messaggio di ringraziamento?
Mark. come sei coperto e allineato, caro il mio bigotto musicale. Yawn.
Squeeze: mi sciacquano entrambi. Ma insomma, ognuno ha i suoi gusti (e quali sono i miei, beh, basta leggere il nome del blog, no?).
September 4th, 2004 at 19:50
Verrò qui ogni tanto a trovarti, così prendo lezioni di rutilante anticonformismo. Zzzzzz.
September 4th, 2004 at 20:05
Ah, ovviamente quest’ultima frase va corredata con un faccino sorridente, tipo questo. 🙂 Sai, noi bigotti musicali siamo spesso autoironici. Ronf.
September 5th, 2004 at 17:20
Voi bigotti musicali ronfate a causa della musica che ascoltate. Utile in caso di insonnia, in effetti. Noi rutilanti, invece, abbiamo il problema opposto, quello di riuscire ad addormentarci: siamo troppo eccitati, ecco.
September 6th, 2004 at 11:54
Cielo: una diatriba!
Io tifo per Squonk, perché é mio amico, ecco. Peccato non sapere di cosa si parli, purtroppo.
Fa fico dire di essere amico di un rutilante anticonformista? Immagino che così ci si distingua dall’uomo comune…
Niente faccine, siamo inglesi.
September 7th, 2004 at 17:15
Bravò! Sono con lei: pet sounds è l’album più sopravvalutato della storia. Però guardi che sui beatles lei si sbaglia. Ad esempio: a lei, fanatico del progressive, la suite di abbey road (side b) piacerebbe, e non poco, se la ascoltasse per benino. Cominci da lì.