Potere femminile
Qualcuno mi bollerà sicuramente di vetero-maschilismo mascherato da un finto atteggiamento di condivisione di diritti e doveri all’interno del nucleo familiare. E chissà, magari è proprio così.
Comunque, nel preambolo di un lungo pezzo scritto da Alessandra Di Pietro e Paola Tavella (femministe, libertarie e di sinistra, come da loro dichiarazione) per spiegare le ragioni della loro astensione in occasione del referendum sulla legge 40, leggo una frase che mi lascia un po’ perplesso.
Cito: “Le tecniche di fecondazione assistita sono pesanti, invasive, grezze, ancora poco sicure e ignote nelle conseguenze (…) consegnano la procreazione nelle mani della tecnica e la sottraggono nei fatti, nel simbolico e nell’immaginario, al potere femminile che la governa con amore e saggezza fin dagli inizi del mondo“.
Non so. Amore e saggezza femminili non sarò certo io a negarli (e le eccezioni confermano la regola, diciamo). Ma in quelle parole io leggo una contrapposizione di principio tra donna e uomo che non solo rifiuto (e fin qui, fatti miei) ma che mi pare sempre meno fondata nella vita quotidiana, almeno quella che passa sotto i miei occhi. Sbaglio?
Letture (via Shangri)
June 3rd, 2005 at 18:30
La parola “potere” mi pare sia usata qui nel senso di “capacità” e “competenza”. Non ravviso alcuna sfumatura antagonistica nel ricorso a quest’espressione che invece, secondo me, si pone nel solco della rivisitazione condotta dalla moderna psicologia delle risorse positive della femminilità.
June 3rd, 2005 at 20:01
Aria fritta.
June 4th, 2005 at 15:59
Shangri, la tua mi sembra un’interpretazione sensata. Probabilmente vogliono dire proprio questo. Ma c’è un sacco di gente (come me) che, in totale buona fede, attribuisce alla parola “potere” anche altri significati. E’ una frase ambigua, insomma, e forse non lo è a caso.
Zamm: la mia o la loro?
June 5th, 2005 at 22:40
si, sbagli.
Usi il tatto quando serve l’accetta.
June 5th, 2005 at 23:02
Lei mio caro non sbaglia affatto. Io invidio mio nonno. Sul serio. 🙂