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    21/09/2005

    A disposizione

    Filed under: — JE6 @ 13:54

    Il Cardinal Ruini dice bla-bla-bla (in questa sede non importa il contenuto, importa che lui parli). In molti gridano all’ingerenza inaccettabile, e si richiamano alla laicità dello Stato da difendere con ogni mezzo.
    La butto lì, come ho fatto nei commenti di questo post di Spiritum. Non è che le ingerenze della Chiesa sono uguali alle ingerenze della Confindustria, alle ingerenze dell’ABI, alle ingerenze della Lega Calcio e così via? Voglio dire, il problema non è che vi sia chi prova a influenzare i parlamentari, il governo, la classe politica in genere e la pubblica opinione; il problema è di chi si fa influenzare, a volte per ignoranza, a volte per interesse.
    Insomma, uno parla, ma non necessariamente gli si deve obbedire, no?

    22 Responses to “A disposizione”

    1. severine Says:

      Se a messa il parroco dice “non andate a votare al referendum sulla legge 40”, qualcuno evidentemente gli ubbidisce (paura del giudizio universale?).
      Se a messa il parroco di Rho dice “andate a votare perché si faccia il campo nomadi, perché un buon cristiano deve saper accogliere”, tutti se ne fottono (e se il giudizio universale fosse una bufala?).
      Resta il fatto che secondo me la chiesa ha un po’ più potere degli altri “enti” da lei citati, perché parla alle anime prima che ai cervelli.

    2. Squonk Says:

      Ponendo che lei abbia ragione, non mi sembra un buon motivo per gridare allo scandalo quando parla – alle anime, ai cervelli, eccetera.

    3. Effe Says:

      papista!

    4. spiritum Says:

      Più passano i post e più mi accorgo di quanto siamo lontani. Il che non è necessariamente un male, anzi è un bene. Il fatto è che è una qeustione anche di contenuto, che a te piaccia o meno. E se domani – ma è già successo – un rabbino od un imam, quindi rappresentanti PRIMA di tutto di una religione (nel senso che POI sono industriali, rigattieri e travisti prostituti) venisse qua a dire che non è bene mangiar maiale, che ti fa andare nel fuoco eterno, che le leggi che sovraintendono alla macellazione del suino e agli insaccati son tutte da rivedere cosa succederebbe? Almeno una rivolta! E i Verdi che difendono i maiali, l’UDC che dice di stare un po’ col maiale e un po’ con i religiosi, il Nano che dice di esser stato un tempo anche lui un maiale (oltre che povero, operaio, imam, rabbino, ecchecazzo) e TUTTI, proprio tutti, direbbero che E’ INGERENZA della religione nei confronti della vita civile e politica.
      Perché non succede lo stesso con quanto ha detto Ruini? Perché non si vuole vedere il RUOLO di Ruini, il pulpito e tutto quanto circonda Ruini?

    5. Squonk Says:

      Io la vedo così: finchè non si entra nel campo dell’istigazione a delinquere (vedi il caso Blair-imam delle scorse settimane in Gran Bretagna), tutti hanno diritto di parola. Lo si può classificare come si vuole: proselitismo, lobbying, indottrinamento, dialogo con le coscienze, e così via. Ma se c’è una bocca che parla, c’è un paio di orecchie che ascolta; e se c’è un cervello attaccato a quelle orecchie, allora starà a quel cervello decidere come comportarsi. Molto semplice.
      Chi nasconde il ruolo di Ruini? Nessuno, direi. Lui per primo. Ma nessuno obbliga nessun’altro a dargli retta. Chi lo fa, può farlo per convinzione (mi sembrerebbe scorretto negare questa eventualità) oppure per interesse: questo non mi piace, ma non posso imputare a Ruini i comportamenti di Rutelli, Prodi, Berlusconi e compagnia bella quando dicono “sì” a messaggi e visioni che non condividono nella speranza di accaparrarsi i voti di una parte di quel 16% di italiani che la domenica va a messa: insomma, non confondiamo la causa con l’effetto.

    6. marco Says:

      In parte concordo con quanto dice SMS, in particolare quando questo implica criticare una classe politica spesso prona di fronte alla CEI, in parte mi sembra che a portare avanti il ragionamento di SMS si potrebbe arrivare a dire che non e’ un gran problema se Tizio controlla il 99.9% delle televisioni, perche’ la gente mica e’ obbligata a vedere la TV e a credere a quel che le si dice.
      Forse questo e’ un caso estremo, ma e’ per dire che il ragionamento di SMS ha forse bisogno di qualche se e qualche ma.

    7. spiritum Says:

      @Squonk: forse mi sbaglio ma a me sembra invece naturale! Lui, pastore e capo di pastori si occupa di un tema che è regolato dalla legge civile, non sacra, non morale, civile. Lo fa spandendo giudizi, indicazioni, dictat: tu la chiami parlare alle coscienze? Io la chiamo ingerenza. Un pastore si occupa delle anime, delle cose di chiesa e dello spirito, non della politica, dai. Avrei capito che avesse detto: per la Chiesa è valido solo il nostro matrimonio, gli altri che bolla nella Geenna. Ma lui no, va a dire che questa legge va bene e l’altro no, che la Costituzione qua, la Corte Costituzionale e vi dicendo. Non ti pare ingerenza nella vita civile, laica? Suvvia: capisco lo schifo per le mezze tacche politiche che cercano il consenso non passando per le idee ed i programmi ma per la fede e l’acquasanta, ma almeno si abbia il coraggio di dire che il pastore non pensa al suo gregge ma deboarda, ah come deborda. E questo, in italiano, si dice ingerenza. Perché non scaglia alti strali su coloro che RUBANO evadendo le tasse, sull’immoralità di chi mente e fa i suoi interessi, perché non fa quello che dice il Vangelo e caccia i venditori dal tempio? Quello è il suo compito, non aiutare il legislatore laico di uno stato laico.

    8. papi Says:

      Condivido quello che scrive Squonk, il post ed anche il commento. Rimane il fastidio per l’intervento di Ruini e una poco coerente simpatia per quello che scrive spiritum. Forse vorrei che a Ruini fosse permesso* accettare serenamente chi non la pensa come lui e le leggi dello stato che non gli piacciono. Forse vorrei che le sue, legittime, opinioni non diventassero un fatto politico. Però è vero: sbaglia di più chi lo ascolta dimenticando che non deve farlo. Per rispettare il proprio mandato.

      *dalla sua religione e dalle sue convinzioni

    9. Squonk Says:

      Marco, la cosa è un po’ diversa e lei lo sa bene, ma le concedo che il ragionamento è un po’ tagliato con l’accetta.
      Spiritum: non ci capiamo. Se siamo rimasti all’idea che la Chiesa (questa, e qualunque altra) si debba occupare solo di anime, allora abbiamo un problema; se non altro, perchè le anime risiedono in corpi che vivono nello stesso mondo dei non credenti. Ergo, pensare che una autorità spirituale non dica come la pensa su temi sociali che impattano sulla vita delle persone, sulla visione del mondo che sta dietro una certa dottrina e così via, beh, questo è tanto ingenuo (o furbo) quanto irrealistico.
      E quindi, a me va benissimo che la Chiesa dica no al divorzio, all’aborto, ai pacs. Mi interessa che vi sia qualcuno, nella nostra classe dirigente, capace di dire “sì, sono d’accordo”, “no, non sono d’accordo” sulla base di ragionamenti motivati, in totale libertà di coscienza. Alla fine, la laicità dello Stato è solo e semplicemente questo. Ruini fa il suo mestiere, che è (anche) quello di richiamare i fedeli cattolici a determinati comportamenti. Non mi pare si possa dire altrettanto di quasi tutti quelli che si affannano a dire che Ruini non ha diritto di parola e di tutti quelli che si affannano a dire che gli si deve per forza dar retta.
      Papi: lei ha il dono della sintesi, mi verrebbe voglia di cancellare i miei commenti e tenere solo il suo.

    10. spiritum Says:

      @Squonk: hai ragione tu e Papi, non lo ascolto più (il che è vero solo in parte dato che son anni che non lo ascolto per niente, al massimo lo sento parlare) e non gli do più spazio. E spengo anche Radio Maria, che m’ha rotto ormai, magari ascolto Radio 2.

    11. dado Says:

      mah si torniamo al medioevo dove i preti dettavano legge (ora vogliono solo dettare la legge); perchè i diaconi protestanti non hanno nulla contro le leggi molto più progredite del nord europa?

      [dietro alle presunte innocenti dichiarazioni c’è il ricatto di parlare a nome di dio, il loro]

      come disse luttazzi commentando woityla quando parlava di matrimonio “hey karol, se non partecipi al gioco,
      non fare le regole…”

    12. skunk Says:

      Vero. Tuttavia ammetterai che ascoltarlo mentre ci legge la costituzione, fa incazzare.

    13. mucho maas Says:

      un conto è il commento ad una legge o a un aspetto della vita politica e sociale da parte della confindustria, del sindacato o del dopolavoro ferroviario: queste recano *chiaramente* un interesse di parte e come tali sono riconoscibili, rientrano insomma nella percezione comune come opinabili, a prescindere dalla forza delle argomentazioni, e il tutto rienra nei sacrosanti processi di dialettica politica. Ma se l’esponente di una religione che sostiene di possedere la Verità e il Verbo mette bocca in una questione, direi la differenza è lampante: la forza delle sue argomentazioni è a priori come un ipse dixit, e se io sono credente perchè dovrei pensare che il rappresentante di Cristo in terra dice minchiate? E allora, caro sir, io penso che di certe cose la Chiesa non dovrebbe proprio parlare.

    14. Squonk Says:

      Mucho, molto semplicemente, ci sono questioni di fede sui quali vale un dogma, e questioni sociali sui quali la Chiesa stessa riconosce la sua umana fallibilità. Questo è un concetto che sembra essere molto più chiaro ai credenti che ai non credenti, stranamente.

    15. mucho maas Says:

      ma quanti credenti, di grazia?
      temo veramente pochi.
      E poi, della propria fallibilità su un dato argomento, la chiesa fa riconoscimento di solito dopo qualche decennio, se non secolo. E poi mi piacerebbe sapere dove si trova il confine tra la questione di fede e quella sociale. Ad esempio la faccenda della contraccezione fa parte delle questioni di fede o delle questioni sociali?

    16. Squonk Says:

      Mucho, senza polemica, ma forse viviamo in due mondi separati. Perchè a giudicare dal risultato del referendum sul divorzio, di quello sull’aborto, della diffusione degli anticoncezionali di ogni tipo e foggia ed efficacia, della diffusione delle convivenze non convenzionali (beninteso, rispetto alle convenzioni del passato), si direbbe che la quantità di credenti che rispetta al 100% gli input della Chiesa in materia non sia così elevata. Ipocrisia? Paraculismo? Faticoso adeguamento all’esprit du temps? Normale dialettica tra individuo e istituzione? Forse tutto questo, ma negarne l’esistenza, beh.

    17. marco Says:

      mucho maas, a occhio lei mi casca sulla dottrina della Chiesa. Se proprio vogliamo metterla sul piani dei dogmi che definiscono l’essere cristianim, si tratta di robine un po’ piu’ pese, tipo la resurrezione di Gesu’ Cristo, mica sull’essere d’accordo con Ruini o sugli anticoncezionali.

    18. il sentiero giusto » Says:

      […] […]

    19. b.georg Says:

      aggiungerei un’altra variabile al ragionamento, se mi è permesso spostare il tiro:
      il fatto che qualcuno parli è irrilevante dal punto di vista pubblico se ciò che dice non viene riportato nello spazio mediatico. La chiesa in italia è un interlocutore piuttosto sovrastimato rispetto alla reale influenza dei suoi precetti morali pratico-comportamentali (diversa è la questione più vaga della “fede”).
      Il fatto che il nostro sistema mediatico sia quello in cui l’intreccio politica-media-economia della rendita è più smaccatamente palese, non avrà una certa influenza – non necessariamente volontaria, ma per così dire di sistema – su ciò che è ritenuto rilevante e ciò che non lo è? Non dico un’influenza determinante, però, insomma, chi detta l’agenda del dibattito politico-culturale in un paese in cui il sistema dei media è lottizzato, sclerotizzato e impermeabile?
      Questo vale per la chiesa, ma varrebbe anche per questioni fatte passare per “progressiste”

      (per fare un esempio OT: la semi invisibilità della questione esplosiva del precariato sociale non sarà anche un effetto del fatto che i referenti politici di una parte del sistema dei media considera prioritaria la difesa di un modello di welfare di cui le pensioni sono l’asse portante? – si consideri ad esempio che la maggioranza degli iscritti alla cgil è pensionata. Dato che il tema della flessibilità non è economicamente aggirabile se non con la totale reinvenzione delle tutele di welfare – cosa che costerebbe molti voti… – e la verità non può essere detta, ecco che milioni di precari, puff, semplicemente svaniscono, se non quando intervistati a un talk show populista reclamano il posto fisso e la pensione, come i begli operai di 30 anni fa).

      Tecnicamente l’operazione si chiama “arcaismo a funzione attuale”, ed è analoga a quella che accade con la chiesa, ugualmente “usata” al di là delle sue intenzioni dalle necessità di sistema. Si prende un ferrovecchio (una versione medioevale o operaista del presente, ad esempio) e lo si sventola per ipnotizzare, facendo finta che ora sia allora
      (nota, chi ipnotizza è il primo ipnotizzato, dato che non v’è esterno)

    20. mucho maas Says:

      proverò ad articolare meglio:
      squonk: la % non sarà elevata, ma avendo a lungo frequntato l’ambiente, ti assicure che le orecchie ricettive sono davvero molte, e se vogliamo pensare ai casi referendum, beh, direi che l’ultimo è un vistoso esempio.
      ma in ogni caso vorrei riprecisare in modo rozzo ma riducendo all’osso (e forse all’ovvio) la questione: Ruini, il papa e il curato di campagna possono dire ai fedeli quel che vogliono, dal consigliar loro di ciulare senza preservativo, al fatto che la vita inizia al concepimento, al fatto che il matrimonio blablabla, ma non possono pretendere di dare le stesse indicazioni al legislatore, confondendo due piani che già il Cristo aveva separato.

      Marco: il dogma è dogma, e va bene, ma pensa al solito esempio della lotta all’anticoncezionale o alla questione degli embrioni: la posizione delle gerarchie ecclesiastiche ti sembra ponga la faccenda considerando la propria fallibilità al riguardo?

    21. Squonk Says:

      BG: c’è del vero, senza dubbio. Certo, resta da capire se la sovraesposizione mediatica è completamente voluta o meno.
      Mucho: l’ambiente l’ho frequentato a lungo anch’io – adesso un po’ meno – ma si vede che sono stato fortunato, non so cos’altro dire. Quanto alle intenzioni delle gerarchie quando si esprimono pubblicamente: beh, sarei stupito se mettessero le mani avanti dicendo “oh, gente, occhio che magari stiamo dicendo una minchiata”. Chi lo farebbe?

    22. lester Says:

      Concordo. Le discussioni progrediscono quando tutti possono esprimere la propria opinione. Cominciando a dire tutti, tranne… non si sa mai dove si può finire.

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