Pennello Frassinetti
C’è qualcosa di più malinconico di un manifesto elettorale che resta ancora attaccato ad un muro, molti mesi dopo lo svolgimento delle elezioni stesse?
Non so, forse sì. Ma non ce ne devono essere molte.
Quei volti sono ancora lì a chiederti, mentre tu sei fermo al semaforo, di credere in loro, di andare a scrivere il loro nome sulla scheda piegata come un disegno di Escher. A te fanno tanta malinconia quanta tenerezza, perchè, giorno dopo giorno, vedi il loro viso scolorirsi come le immagini della pubblicità del Pennello Cinghiale, schiaffeggiati dal sole e inumiditi dalla pioggia. Chissà che fine hanno fatto, se sono stati eletti o se invece hanno dovuto rinchiudere il loro sogno in un cassetto. Fino al prossimo turno, quando il manifesto sarà ancora pervicacemente incollato al pilone sotto il cavalcavia delle autostrade di Piazza Kennedy, e allora sembrerà come nuovo.
Questo post è dedicato al manifesto di Paola Frassinetti, non eletta alla Regione Lombardia nonostante i suoi 4343 voti, al quale mi sto ormai affezionando, nonostante le diverse idee politiche. Forza, Paola, resisti.