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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla. (Gabriel Garcia Marquez)
Non so, ne attraverso delle parti quando arrivo, ma troppo poco per giudicare. Bellezza nordica, senza dubbio; fatte le debite proporzioni, mi ricorda Bolzano (valloni e fiamminghi, per intenderci). Comunque, un paio di giorni li vale di sicuro.
Io più che di modernità parlerei di accessibilità e negazione della fuga.
La fuga compromessa anche psicologicamente. Certe “facilitazioni” sono sottilmente infide: con vantaggi materiali celano o sofisticano l’influenza che esercitano su aspetti inconsci della libertà personale. Non so se mi sono capita.
Mi ricordo il bellissimo aereoporto di Bruxelles, con quel grigio limpidissimo che trapassa le vetrate.
Isnt, forse ho capito – ma forse no.
Nel commento c’era – spero si capisse – un po’ di ironia; sulle altre considerazioni, credo che chiunque sia professionalmente dotato di un portatile e di un cellulare abbia largamente sperimentato il clamoroso aumento del numero di ore lavorate. Con quale produttività, questo è un altro discorso.
Sir, torni subito a Milano, che c’e’ da fare una videoconferenza con Brussels
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November 25th, 2005 at 00:20
grand place a parte, com’è bruxelles? ciao
November 25th, 2005 at 08:26
Non so, ne attraverso delle parti quando arrivo, ma troppo poco per giudicare. Bellezza nordica, senza dubbio; fatte le debite proporzioni, mi ricorda Bolzano (valloni e fiamminghi, per intenderci). Comunque, un paio di giorni li vale di sicuro.
November 25th, 2005 at 10:31
grazie, provvederò.
ciao
November 25th, 2005 at 14:53
fior della lenza
ma cosa ci faremo tutti i giorni
perdendo tempo in videoconferenza
November 25th, 2005 at 16:44
Beh, Bolzano è una bella città. 🙂
Andando off-topic, sappi che c’è un regalo per te sul mio blog.
November 26th, 2005 at 11:43
c’e’ l’art nouveau piu’ bello che si possa cercare. http://www.bruxelles-art-nouveau.be/. Imperdibile la casa studio di victora horta’ architetto iniziatore delo stile. http://www.hortamuseum.be/
November 26th, 2005 at 17:26
Io più che di modernità parlerei di accessibilità e negazione della fuga.
La fuga compromessa anche psicologicamente. Certe “facilitazioni” sono sottilmente infide: con vantaggi materiali celano o sofisticano l’influenza che esercitano su aspetti inconsci della libertà personale. Non so se mi sono capita.
Mi ricordo il bellissimo aereoporto di Bruxelles, con quel grigio limpidissimo che trapassa le vetrate.
November 26th, 2005 at 19:00
Isnt, forse ho capito – ma forse no.
Nel commento c’era – spero si capisse – un po’ di ironia; sulle altre considerazioni, credo che chiunque sia professionalmente dotato di un portatile e di un cellulare abbia largamente sperimentato il clamoroso aumento del numero di ore lavorate. Con quale produttività, questo è un altro discorso.
November 28th, 2005 at 12:45
Sir, torni subito a Milano, che c’e’ da fare una videoconferenza con Brussels