Flags of our… who?
Ieri pomeriggio, nel parcheggio di un grande gruppo grafico della provincia reggiana, guardavo il grande cancello dal quale passano ogni giorno decine di tir e centinaia di automobili, tutti accolti da due pennoni sui quali sventolano la bandiera italiana e quella europea – e provavo a darmi ragione del mio stupore nel veder sventolare quei pezzi di stoffa, spettacolo comune nel più piccolo drugstore del più sperduto paesino dell’Iowa ma talmente raro da queste parti da essere appunto notato e citato come tale. Poi, siccome faceva freddo e tirava vento, ho lasciato le bandiere al loro destino (migliore del mio, credo, ma meno felice di quello della bandiera croata che ho trovato nella sala riunioni).
January 27th, 2007 at 18:34
Sono pienamente d’accordo con la tua visione delle cose… a prescindere da quello che vogliono imporci i politici italiani ed europei, sia di destra che di sinistra, noi non sentiremo mai uno spirito di appartenenza europeo come ce l’hanno dall’altra parte dell’oceano. Sarebbe bello vedere la bandiera Italiana non solo durante i mondiali, ma appesa dappertutto e rispettata. Assieme a quella europea. Ma non è così e non lo sarà mai: gli italiani parlano italiano, i tedeschi parlano tedesco, i francesi parlano francese, ed ognuno è ben legato alla propria Nazione, già questo basta per comprovare la mia tesi 🙂