Greetings from Chicago – 5. Billboard
Passo a fianco del millesimo parcheggio, quindici dollari per lasciare la macchina una decina di ore e un paio di dollari di sconto se arrivi prima delle sette del mattino e te ne vai prima delle sette di sera. Il lato nord confina con un grande muro di mattoni rossi, e su questo si trova un grande cartello che domina l’intera zona, il parcheggio e le vie intorno e l’incrocio che porta ad un deposito di autobus. Il cartello non decanta una tariffa telefonica scontata o un nuovo volo diretto per San Francisco, ma riporta una frase della Bibbia (For the wages of sin is death, but the gift of God is eternal life through Jesus Christ our Lord) dove i colori delle parole cambiano a seconda dell’emozione che devono suscitare, nero per il peccato e rosso per il dono e azzurro per l’eternità. Il lato sud del parcheggio è fatto da un muretto e una cancellata di protezione; all’interno, il più classico dei senza casa sta seduto su un asse di legno, avvolto in un giubbotto che terrà caldo solo per pochi giorni ancora: lo guardo standogli alle spalle, mi pare che fissi il cartello, e mi chiedo cosa pensa – se pensa.