Più su
Qui si è già detto che non si ha nulla contro i grattacieli, che non li si ritiene essere nè uno scempio estetico nè uno stupro della tradizione e della storia patria; e si è già detto che a furia di cullarsi nell’idea della superiore bellezza del Colosseo e degli Uffizi ci troviamo ad avere il 70% del patrimonio artistico mondiale incastonato in città sporche, incasinate e (eufemismo) scarsamente vivibili: epperò “ah, noi abbiamo le ville palladiane e Piazza del Campo e la Torre degli Asinelli e Piazza di Spagna“. Siccome qui si è già detto tutto questo, ci si limiterà a sostenere la causa del grattacielo torinese che – mioddio! mioddio! – sarà più alto della Mole Antonelliana, e chissenefrega delle cartoline “Saluti da Torino“: anzi, si suggerisce a Renzo Piano e a Intesa San Paolo di rendere il palazzo fruibile ai turisti (inclusi gli indigeni), che possano andarvi in cima e da lì godersi il magnifico panorama.
Repubblica.it
October 26th, 2007 at 13:14
cos’è una petizione? io ci sto. firmo subito.
October 27th, 2007 at 13:44
firmo anche io (se lei la petizione la mette così).
A patto che — grattacielando, grattacielando — Piano e il San Paolo si siano (pre)occupati della nota questione dell’ombra (ché pare che quella dei grattacieli sia addirittura tra le ragioni per cui si inventò lo zoning), e magari anche dell’altro notissimo inconveniente, dei canali di vento che le cose alte creano.
Perchè gli architetti, talvolta, sono perversi…