Greetings from London ’10 – Camminando
L’ultima volta che sono stato a Londra, dieci mesi fa, c’erano il sole e il cielo azzurro e quel senso di ansia che la primavera inattesa si porta con sé. Oggi non fa freddo, non molto, e ha appena smesso di piovere, ed è quanto basta. Mansion House, Fleet Street, un pub per mangiare e bere e guardare due coppie – una di due colleghe che ridono e si battono il cinque, l’altra di lui con la chitarra in spalla e lei con i capelli rossi e la frangetta che lo guarda adorante -, e via fino a Charing Cross, e Trafalgar Square e Whitehall e Westminster e il Queen’s Walk fin sotto la grande ruota panoramica, camminando lento, una telefonata che senza dire niente dice tutto, la cassa che batte i quattro quarti, la pioggerella che inizia a scendere fresca sulla faccia mentre attraverso il ponte, la certezza di essere in una delle più belle città del mondo e che non serva altro che gli occhi per guardarla.