Impara l’arte
Il due/settepercento dei navigatori americani aggiorna il proprio blog quasi tutti i giorni, il che significa (cito Mafe) che c’è una gran quantità di gente che ha qualcosa da dire, ha il tempo e l’autostima per dirlo, e lo sa scrivere.
In realtà, sappiamo tutti bene che avere la bocca collegata al cervello non significa saper parlare, ed avere i polpastrelli in buona simbiosi con la materia grigia non significa saper scrivere. Giustamente, ancora Mafe nota: pensare che la mera possibilità tecnica di “produrre contenuti” trasformi tutti in produttori di contenuti è lo stesso tipo di illusione che fa vendere moltissime videocamere.
Vero, vero, vero.
E però, la diffusa disponibilità dello strumento ed il suo esercizio quotidiano, secondo me aumentano – e di molto – il numero di soggetti capaci di esprimere e/o trasmettere qualcosa, e di farlo bene. Non tutti possono essere Arturo Benedetti Michelangeli (o Tony Banks, per dire), ma con più pianoforti in giro, si sentirebbero molti più strazianti guaiti, ma anche molta più buona musica.
Insomma, play it again, blogger.
March 9th, 2004 at 19:00
Infatti il due per cento è un sacco di gente 🙂
March 9th, 2004 at 19:31
Enfatizzerei il “quasi” tutti i giorni. Avendo altre attività da portare avanti, imporsi anche qualche linea di scrittura personale per tener aggiornato il blog può essere davvero dura (in tema con un mio posticino di oggi – scritto prima di aver letto questo, giuro). Senza contare i commenti.
March 10th, 2004 at 11:35
Sono molto d’accordo. Se ci si fa caso qualche anno fa se parlando dei propri interessi o attività (oltre alla lettura, il cinema, il giardinaggio, il calcio o che altro) qualcuno diceva “scrivo”, inevitabilmente c’era unmoto di stupore: “scrivi? ma cosa? ma come mai?”.
Già il fatto che scrivere sia considerato tra le possibili attività umane e ‘normali’ a me pare una gran bella cosa.