C’è questa piazza, lunga e stretta che sembra un viale, e si chiama Place du Molard. Immagino che il nome significhi qualcosa, ma il mio francese si limita a dieci-quindici parole.
La si percorre per riportarsi verso il Pont du Mont-Blanc, quello che sta sopra il Reno che entra nel lago. E chissà perchè, gli svizzeri hanno voluto strafare, venendo meno alla loro grigia sobrietà; non bastano le luci sfavillanti dei negozi, delle gioiellerie, degli alberghi di lusso. No, hanno tirato via un centinaio di pietre del pavè, hanno piazzato una lampadina nel buco, e lo hanno ricoperto con un finto pavè trasparente. Queste nuove mattonelle portano ognuna una scritta: merci, welcome, hello, cose così. Fa uno strano effetto camminare su questo planetario rovesciato, e istoriato come l’interno di un Bacio Perugina.