A quanto pare, sì, qualche decina di migliaia di persone sarebbero ancora vive se.
Se ci fosse stata una rete di rilevatori marini, una rete di boe di superficie, una rete di satelliti, un centro di raccolta e smistamento informazioni, una struttura di comunicazione con i cittadini. Eccetera.
Adesso, tutti a dire “Però, vedi le Hawaii, uno tsunami alla settimana e non hanno mica problemi”. Oh, certo. Ma anche da quelle parti si sono decisi a spendere i loro bravi soldini solo dopo essersi visti rasare le isole (casa di Magnum P.I. inclusa) un paio di volte. Come dire, le esperienze degli altri non servono mai a nulla, altrimenti anche a Tolmezzo, a Gubbio e ad Avellino avremmo costruito le case antisismiche come a Tokio, no?