Cercare, e (forse) non trovare
Non ho mai fatto il classico post sui referrers (benchè sia un genere godibile, che frequento con piacere), e non lo farò nemmeno questa volta. Anche perchè, lo ammetto, i referrers di Squonk riflettono la tristezza che permea il blog medesimo: insomma, da queste parti non viene nessuno a cercare la Prestigiacomo nuda, per intenderci.
Comunque, il punto è un altro.
Il punto è che, se uno consulta Libero per cercare informazioni su “riunioni aziendali”, si trova come primo risultato di ricerca un mio post assolutamente insignificante. Sul serio, non è falsa modestia: leggere per credere. E lo stesso vale, chessò, per “ragnatele”, oppure per “figli Veronica Lario”, e così via.
Insomma, mi metto nei panni dell’utente del motore di ricerca; lo immagino alle prese con una tesi sugli aracnidi, o con la stesura di una memoria aziendale su come ottimizzare i tempi delle riunioni interne: e ne vedo la delusione e il fastidio, di fronte ad un materiale per lui totalmente insignificante. Non è colpa mia, ça va sans dire, ma – prima o poi – in quei panni ci ritroviamo tutti: magnifichiamo gugol davanti a mamma e papà, che di queste cose non capiscono nulla o quasi, ma in segreto sacramentiamo per il tempo perso e ci chiediamo se, in fondo, si tratta di vera gloria.