Anche se con pieno diritto
Dunque, il ministro si è dimesso. Glielo hanno chiesto tutti, praticamente. Si è fatto un ragionamento piuttosto semplice: caro Roberto, anche se con pieno diritto, hai fatto una cazzata di proporzioni notevoli (e lo sarebbe stata anche in assenza di morti e feriti); quindi, adesso ci fai il santo piacere di lasciare la compagnia. Ora, io non riesco a vedere una grande differenza tra la storia di Calderoli e quella dei sapidi vignettisti danesi: responsabilità, diritto, opportunità, intelligenza, gli ingredienti mi sembrano esattamente gli stessi. Il risultato, invece, è diverso, per un motivo molto semplice: Calderoli è generalmente poco presentabile, e nessuno – nemmeno Umberto Bossi – vuole perdere anche un solo voto per causa sua. Ma che lui non venga difeso in nome degli stessi diritti accampati dai grandi artisti scandinavi, beh, è da campionato mondiale del paraculismo. Libertà d’espressione, eh? Ma per piacere.