Gruesse aus Stuttgart – 6. E poi basta
Avresti un po’ di altre immagini di Stoccarda da lasciare ai pixel del blog, posto che interessino ai suoi lettori, e forse è meglio non indagare al riguardo.
E’ che ti capita di camminare nella zona pedonale, in un silenzio fatto di vento e tacchi che passano leggeri, infilare le cuffie e sentire “Seventeen Again”, renderti conto con nostalgia e sollievo che non sono diciassette ma trentanove, chiamare casa, parlare con moglie e figlia, sentirne un po’ la mancanza, salire su un treno e scenderne pochi minuti dopo con il cielo che mostra uno squarcio nelle nubi, stare in piedi nel parcheggio dell’albergo a guardare i campi di mais sparire nel buio – ti capita di essere lì e non fare nulla che valga la pena di essere raccontato, ma solo ricordato. Vado a fare il pieno, si torna a casa.