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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    09/05/2006

    Greetings from London ‘06 – 9. Sky is the limit

    Filed under: — JE6 @ 23:49

    Devo ripeterlo, che amo questo paese? Il canale di Sky dedicato agli esercizi pubblici riporta come icona una pinta di birra.

    Greetings from London ‘06 – 8. Piccole gioie della vita

    Filed under: — JE6 @ 23:47

    Entrare in un pub nel bel mezzo di un quartiere costruito da un pazzo che nel 1811 era convinto che Napoleone avrebbe conquistato l’Inghilterra entro poche settimane, bere un paio di pinte, mangiare le traditional pork sausages with onions.
    Thanks to Jaisalmer

    Greetings from London ‘06 – 7. Real Estate

    Filed under: — JE6 @ 23:42

    Ci fermiamo davanti alla vetrina di un’agenzia immobiliare a guardare i prezzi delle case, e non possiamo evitare di pensare a quanti secoli dovremmo lavorare per permetterci una di queste case – un bilocale viene via a sole 425.000 sterline, mentre se avete 1.500.000 di pounds (a spanne, 2.300.000 Euro) potreste portarvi a casa duecento metri quadri in quel di Abingdon Road.

    Greetings from London ‘06 – 6. Quiete

    Filed under: — JE6 @ 23:35

    Ho sempre pensato che le grandi città non sono altro che il minimo comune denominatore di tanti piccoli paesi l’uno vicino all’altro. A New York c’è un filo rosso che lega gli orti di Washington Heights ai mille negozi cinesi di Canal Street che vendono orologi e sciarpe, così come a Milano c’è un filo rosso che lega il vecchio borgo di Baggio a via Bagutta. Londra è una somma di paesi e città, come il Royal Borough of Kensington and Chelsea, nel quale ho l’onore di risiedere per un paio di giorni. Questa zona che comprende Earl’s Court, High Kensington Street e Edwardes Square è un posto benedetto dal Signore, pieno di alberi fioriti, silenzioso – ci sono pezzi di strada presi di peso dall’Alto Adige. Il mio cicerone mi guida con fare sicuro, mi porta a vedere la casa dove ha vissuto il buon Foscolo, mi fa avvertire il suo attaccamento per questa città anche quando mi parla dei prezzi delle case – che si misurano in zilioni di sterline. Sinceramente, non mi dispiace per nulla non camminare per Oxford Street, questa sera.

    Greetings from London ’06 – 5. A volte capita

    Filed under: — JE6 @ 19:25

    Qui c’è il sole, Earls Court Road è uno spettacolo.

    Greetings from London ’06 – 4. Come un gentleman

    Filed under: — JE6 @ 19:23

    Ieri ho passato la serata in un sailors’ club. Proprio in riva al Tamigi, in corrispondenza del London Bridge.
    Un vero club inglese, come quelli dei film ambientati nella Londra dell’Ottocento, con le poltrone di pelle verde, la campana per il servizio al banco, i ritratti degli eroi del passato appesi alle pareti, la targa in ottone che ricorda il nome del Commodoro in servizio. Mi mancava il blazer blu con i bottoni dorati, in effetti.

    Greetings from London ’06 – 3. Out of the window

    Filed under: — JE6 @ 19:17

    Credo di averlo già scritto. C’è questo tratto splendido tra Hounslow West e Hounslow Central, dove il treno passa a fianco di un parco che è uguale al Parco di Trenno di Milano, e poi costeggia una serie di condomini identici a quelli della periferia di Eindhoven, e infine si ferma dandoti la vista sulle classiche case inglesi, nel loro nobile stile vittoriano, bianche su un cielo dalle nuvole basse e blu. Nel vagone ci sono le pubblicità delle assicurazioni Virgin, sulla piattaforma passa un uomo con il turbante. Il treno si muove ancora, passa su un ponte, ti mostra un campo da golf, supera un’autostrada, in lontananza si vede il grattacielo della Smithkline.

    Greetings from London ’06 – 2. Una salsiccia nel buio

    Filed under: — JE6 @ 19:10

    I treni della metro di Londra (the Tube) sono fantastici. Almeno questi della Piccadilly Line, quella che parte da Heathrow e se va – appunto – a Piccadilly Circus, e poi ad Arsenal. Sono bassi, arrotondati verso l’alto, lunghe salsicce che attraversano la campagna prima e i tunnel poi, con i loro sedili ricoperti di velluto – un po’ come i coperchi del water che ho trovato in tanti posti in Scozia, cosi’ stretti che se hai il piede un po’ lungo ti trovi sicuramente a fare delle avances a chi ti siede di fronte. E, come le auto, vanno sulla sinistra (tutti i treni lo fanno, vero?). I love this train.

    Greetings from London ’06 – 1. Wrong way

    Filed under: — JE6 @ 18:59

    La prossima volta, controllare il biglietto dell’aereo e ricordarsi che a Milano ci sono due (DUE) aeroporti.