Il pericoloso liberaldemocratico
La campagna elettoral-presidenziale del centrosinistra è stata tutt’altro che esemplare. Ma quella del centrodestra, guidata dalla ridicola e inquietante richiesta del “mai un comunista al Quirinale” (ridicola perchè pare che i comunisti siano cittadini con pari diritti rispetto a tutti i loro compatrioti, inquietante perchè – nonostante la sua palese infondatezza – viene invece considerata accettabile e pubblicamente esprimibile), sta portando a dei risultati a dir poco comici.
Un esempio su tutti: ieri Letizia Moratti, richiesta da Barbara Palombelli di un giudizio su Giorgio Napolitano, si è esibita in un balletto imbarazzato e imbarazzante, esordendo con un “lo conosco bene” (Silvio, mi candido a sindaco di Milano e mi devo mostrare come donna di esperienza politica), continuando con un “ha una storia di uomo di parte” (vado bene così, Silvio?) per poi trovarsi costretta a concludere “è certamente un liberaldemocratico” (Silvio, giuro, mi è scappata!).
Per inciso, la Palombelli pensava di procurare imbarazzo alla Moratti chiedendole di Napolitano, ma la domanda che ha mandato in palla la signora candidata è stata quella sul suo indirizzo e-mail al quale i cittadini le avrebbero potuto inviare richieste e pareri; la risposta è stata “dunque… ehm… letiziamoratti… … … chiocciola… ehm… punto ittì”. La Palombelli, che è buona, ha detto “dunque, questo è il suo sito Internet, la sua e-mail invece è?” e la risposta è stata identica alla prima – alla radio non si vedono le goccioline di sudore che imperlano una fronte, ma si possono immaginare molto bene.