Cambio di consonante
Leggevo questo pezzo del Professore, nella mezzoretta dedicata al refresh postvacanziero, e pensavo che la voglia di leggerezza, per avere senso e dare vera soddisfazione, si deve incastrare con la voglia di serietà – intesa come voglia di cose “fatte bene”, di dignità, di intelligenza.
Però, in questi giorni mi è capitato di buttare l’occhio alle vicende post-elettorali, i giochini di Franco e Francesco fatti da adulti che immaginiamo essere nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, e mi è capitato di vedere l’ultimo pezzo di Report sull’allegra combriccola che canta “three is the magic number”, di leggere un paio di pezzi che l’Economist ha scritto sul nostro scalcagnato paese, di guardare un paio di centinaia di miei simili e connazionali riuniti in un luogo di vacanza (e di guardare anche me stesso, quindi).
E, sempre a proposito di letture, ho appena finito il miglior libro del 2006, che ha contribuito non poco a deprimere ulteriormente le mie speranze nelle italiche genti – quorum ego. Così, riflettevo, sento di ritrovarmi perplesso e sospeso, in mezzo al guado; e capite che il cambio di consonante viene facile, purtroppo.
Farfintadiesseresani, Internetbookshop