Chi di voi mi conosce trova il mio nome nella lista di coloro che hanno firmato questa lettera, di cui abbastanza si parla negli ultimi giorni (e che qui viene spiegata e approfondita). Non molto a lungo, è vero, ma un po’ ci ho pensato prima di rispondere all’invito di Luca. Lo ammetto, la prima impressione è stata quella di una riproposizione del Patto Generazionale, che qui è stato sbertucciato più volte. E’ un’impressione che non mi ha ancora lasciato, ma che credo essere in larga misura errata, perchè l’idea del PG è quella del “levatevi di torno, voi, e lasciate posto a noi che lo terremo per una ventina d’anni almeno”, mentre in questo caso si chiede soltanto a chi sta costruendo un nuovo partito di tenere in considerazione l’esistenza di una fetta di mondo che non voterà il nuovo partito se non si sentirà in qualche modo rappresentata.
Poi, ammetto anche questo, non sono riuscito a non rimanere sconcertato di fronte ad alcuni nomi: Pierluigi Diaco è il giovane più vecchio del pianeta, per dire. Ma due o tre nomi discutibili (i quali, per inciso, continuano a fare la loro porca figura a fronte di Agazio Loiero) non sono sufficienti a mandare in vacca il valore (che non vorrei venisse sopravvalutato) di una richiesta semplice e ragionevole. E devo dire che trovo estremamente deludente che i commenti di persone ragionevoli come EmmeBi, Chettimar, Mantellini, Rocca e Ferrandi si riducano al mero dileggio di Diaco: se questo è il valore delle obiezioni, mi convinco di aver fatto bene a firmare.
Wittgenstein, EmmeBi, The Blog Lies Down On Broadway, Mantellini, Paferrobyday, Camillo