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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    22/10/2003

    Filed under: — JE6 @ 09:04

    Capire il mondo
    La consapevole difesa della propria intelligenza – e, mi spingo a dire, della propria dignità – è un’opera alla quale ciascuno si dovrebbe dedicare, chessò, almeno un’oretta al giorno. Una cosa tipo cento flessioni e dieci minuti di stretching per mantenere il tono muscolare, ecco.
    Come, però, è faccenda complessa.
    Tutto sommato, si fa in fretta a dire “leggi buoni libri, vai per musei, ascolta buona musica, guarda buoni film” e così via. Ma il dubbio che il libro che si sta leggendo, il museo che si sta visitando, l’album che si sta ascoltando, il film che si sta guardando, in altre parole le fonti di conoscenza e cultura alle quali ci si sta abbeverando non siano “buone” è un dubbio sempre più forte.
    Da un lato perchè è – forse – impossibile definire il “buono” in sè, stabilire criteri qualitativi oggettivi. Per intenderci, c’è qualcuno che può argomentare che Bruce Chatwin è uno scrittore “migliore” di Paolo Villaggio (mia personale opinione: due a zero per Villaggio, ma conosco brutti ceffi che la pensano in modo del tutto diverso, poveri loro)?
    Ma fin qui, siamo nel campo del trito e ritrito. Mi interessa di più pensare a ciò che è “buono” in quanto “utile”, se non altro a capire il mondo. E qui la confusione è massima. Mi serve guardare “L’isola dei famosi“, leggere “Il momento è catartico“, ascoltare “The Eminem Show” per capire dove cazzo sto vivendo?
    Parlo volutamente di cose che mi fanno venire l’orticaria, e parlo volutamente di cose (scusate, “opere” mi pare davvero eccessivo, e “prodotti” comunque limitativo) che vengono viste, lette, ascoltate da milioni di persone in tutto e per tutto identiche al sottoscritto – alfiere della medietà contemporanea.
    Io ho dei gran dubbi. Mi piacerebbe poter rispondere “no”, ma temo di dover rispondere “sì”. E voi, viandanti chez Squonk, che ne pensate?

    16 Responses to “”

    1. blackcat Says:

      Adoro Eminem, non tanto come cantante, quanto come persona che ha rotto schemi triti e ritriti. Probabilmente bisognerebbe pensare che dietro qualche prodotto a prima vista molto commerciale c’è qualcosa di più: a Marshall ciò che è di Marshall, all’Isola dei Famosi i più sentiti ringraziamenti per averci fatto capire cosa non vogliamo seguire in televisione. (Miiii signor Squonk come mi sta diventando polemico Lei!!!!)

    2. utente anonimo Says:

      Cìè un tempo in cui leggere libri impegnati, e uno in cui leggere libri scemi; uno per guardare film seri, un altro per guardare film cretineti; uno per ascoltare musica grande, un altro per canticchiare filastrocche…dipende tutto da come ci sentiamo noi in quel momento. Non darei dello stupido a chi ride leggendo Oreglio. Magari il giorno prima ha letto Marquez, e l’ha amato..

    3. utente anonimo Says:

      Dimenticato la firma, ma oggi ho sonno..

    4. Effe Says:

      La domanda di riserva?

    5. utente anonimo Says:

      Secondo me bisogna fidarsi del proprio gusto, seguire le proprie inclinazioni e continuare ad essere curiosi di tutto. Se non guardi almeno 5 minuti “L’isola dei famosi” come fai a sapere se ti piace o meno? Ma vale anche per “Il settimo sigillo”. Se migliaia di persone leggono “Il momento è catartico” non è necessario che tu lo impari a memoria, però è importante che sapere che esiste, che c’è gente che lo appprezza. Questo sì ti aiuta a capire il mondo. Ma secondo me la domanda è un’altra: la letteratura, il cinema, la musica, di qualsiasi tipo servono a capire il mondo? Ammesso che servano…

    6. personalitaconfusa Says:

      un aiutino?

    7. riccionascosto Says:

      Prima di rispondere, cospargo il capo di cenere, così faccio penitenza preventiva (di questi tempi, non si sa mai). Vediamo un po’:
      1) Forse si, ma non io (non avendo letto nessuno dei due)
      2) Forse no, però aiuta
      3) Eh?
      In linea di massima, tenderei a dar ragione al Gatto; non è setto che la “consapevole difesa della propria intelligenza” passi esclusivamente per qualcosa di impegnativo. Come dicono gli inglesi: “troppo lavoro e niente gioco…”

    8. lester Says:

      Per capire il mondo la cosa migliore è viverlo, per capire le persone la cosa migliore è conoscerne tante, pure quelle che guardano la De Filippi e che magari hanno tante altre buone qualità. Ma la prego, goppai, non mi si metta a guardare la De Filippi solo per poter dire ‘che-schifo-il-mondo-di-oggi-signora-mia’. Ce n’è già troppi che fanno così, io la seguo proprio lei perchè non è fra quelli.

    9. Effe Says:

      Mi consenta: che schifo il mondo di oggi, Sir mio.
      Non ho resistito

    10. Squonk Says:

      Lester, caro fratello minore (oh, gente, devo parlare con la mamma: in pochi mesi mi son ritrovato con un fratello, una sorella e addirittura una gemella. Io pensavo d’esser figlio unico), mi sto proprio sforzando di vincere i preconcetti. Per poi, magari, confermare i giudizi.

    11. georgia Says:

      Già, che mondo. Nemmeno le frizioni sono più quelle di una volta.

    12. riccionascosto Says:

      Mica è colpa mia se lei è una spugna, sir Squonk.

    13. Squonk Says:

      E nemmeno mia. E ne son contento, mia cara.

    14. riccionascosto Says:

      Oh, meno male… ne sono contenta anch’io.

    15. utente anonimo Says:

      E’ su quel concetto di “utile” che la mia mente si è soffermata.
      J.S. Mill diceva: “considero l’utilità come l’ultimo appello in tutte le questioni morali: ma deve essere l’utilità intesa nel senso più ampio, fondata su interessi permanenti dell’uomo come esser progressivo”.
      Quanti progressi utilitaristici in quest’ottica mi offre l’Isola dei Famosi?
      …….
      no, rispondo volentieri no.

    16. Squonk Says:

      Secondo me, capire il mondo (nel caso specifico, capire i gusti altrui, che cosa attrae chi e perchè) non è proprio qualcosa da buttar via.

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