Dio c’è (o forse no, o forse dorme)
Ammetto di aver seguito distrattamente la questione specifica, un po’ perchè le cose importanti di questi giorni erano altre e più vicine alla cronaca che alla speculazione filosofico-religiosa, un po’ perchè, di solito, da discussioni del genere se ne esce semplicemente confermati nelle proprie idee.
Comunque, mi pare bizzarro che le prime pagine ospitino da un lato “opinionisti cattolici” impegnati a dire “Lasciamo stare il Padreterno, le cui logiche sono oscure a noi umani”, e dall’altro “opinionisti laici” che invece battono il pugno sul tavolo dicendo “E allora, signor Jahve, come ce la giustifichi una tragedia del genere, tu che sei il buono per eccellenza?”.
Lo trovo bizzarro perchè i primi, dai quali ci si attenderebbe la capacità di capire e spiegare il perchè e il percome di una simile enormità, sembrano voler svicolare, quasi come se il buon Dio tanto buono non fosse – o non fosse del tutto. E perchè i secondi, dai quali ci si aspetterebbe invece una mera analisi fattuale dell’accaduto, fatta tutta di formule e grafici, si mettono a discutere con l’Onnipotente e ad interrogarlo neanche fossero teologi di chiara fama.
Non suonasse inappropriato, visti i tempi ed i fatti, si direbbe che il mondo è sossopra. Ma forse è solo confuso, o forse ci sono solo cinquanta righe da riempire, e qualcuno disposto a farlo lo si trova sempre.
December 29th, 2004 at 13:58
Il problema è che per contratto, il Dio cristiano dovrebbe essere più buono di quello ebraico (nototoriamente capace di diluvi e di radere al suolo città, oltre alla morte die primogeniti egiziani….). Il fatto è che tutti si stanno allineando al servizio del tg3, che era del tenore “peccato che il maremoto non abbia affogato le maldive dove c’erano i riccastri e i vip..:” se poi alle maldive ci va l’impiegatuccio che risparmia una vita per farsi il viaggio dei suoi sogni, quello non lo considera nessuno. Il problema è che un evento naturale accade punto e basta, senza guardare al censo o alla geografia, e i morti sono tutti uguali…
December 29th, 2004 at 14:23
Io – atea – avevo letto una spiegazione bellissima di questo problema teologico, la differenza tra il dio orologiaio e il dio creatore (o simili): il primo crea un meccanismo perfetto e lo fa funzionare, quindi sarebbe lecito incazzarsi con lui se qualcosa fa storto; il secondo crea un sistema potenzialmente perfetto e lo lascia libero, quindi non ha senso incazzarsi con lui se qualcosa fa storto. Ovviamente nel primo caso dovremmo rinunciare al libero arbitrio, e non se ne parla, no?
December 30th, 2004 at 13:47
Io – cristiano all’acqua di rose (che è un ossimoro, a ben vedere, ma tant’è) – sono cresciuto con l’idea del Dio creatore, e del libero arbitrio degli umani da lui creati. E’ un’idea che mi piace, e che mi tengo ben stretta. Insomma, ciò che faccio è mia responsabilità.
Detto questo, la confusione dei ruoli di cui parlo nel post rimane, e continuo a non spiegarmela.