Fuochi e pasticche
Col passare del tempo, e l’aumentare dei chilometri percorsi, comincio ad apprezzare gli aspetti paradossali e lisergici dei viaggi autostradali.
Da questo punto di vista, il tratto appenninico della A1 è davvero ricco di spunti e foriero di soddisfazioni. Qualche anno fa, poco prima di Sasso Marconi, un simpatico mattocchio approfittò di una interruzione nel divisorio tra le due carreggiate e decise di fare un’inversione a U tornandosene verso Bologna, circa trecento metri davanti a me (la ciocca bianca che ho in fronte ne ebbe particolare giovamento, devo ammetterlo). Ieri ho fatto almeno tre chilometri di coda dalle parti di Barberino del Mugello perchè, pur in assenza di un qualsivoglia motivo, qualcuno ha deciso di lasciare quattro torce accese sul bordo della corsia di destra all’interno di una galleria – e nel frattempo il blogger Sofri stava intervistando Antonio Polito (sì, quello che ha fondato il Riformista, come dice il colofon del foglietto arancione). Mi sono fatto un paio di pastiglie di caffeina.
June 1st, 2006 at 10:31
inghiottire, non masticare. la caffeina, dico.
June 2nd, 2006 at 15:24
Era sufficiente cambiare frequenza.