Nel buio
Il ragazzo si aggiusta il cuscino dietro la schiena, muovendosi piano. Ha le gambe stese sul letto. Allunga la mano per lisciare la piega che i jeans hanno fatto all’altezza del ginocchio. Nel buio quasi totale di quella casa nella quale è entrato solo un’altra volta ascolta i rumori attutiti delle quattro di notte. Non riesce a distinguerli, per farlo ci vuole abitudine: e lui in quel letto è ospite. Sposta gli occhi che si sono abituati all’oscurità, li posa sul comodino – due libri, un telefono, un bicchiere pieno a metà di acqua ormai calda. Chiude le palpebre, visualizza il messaggio che ha ricevuto un paio d’ore prima: non riesco a dormire, puoi venire? E lui senza fare domande ha solo risposto sì, arrivo, ha attraversato la città, ha suonato il citofono, ha aperto la porta e si è sdraiato a fianco della ragazza. Adesso la guarda, e lei dorme.
June 2nd, 2011 at 21:44
ciao sir,
lasciare il primissimo commento in un blog che hai appena scoperto è un momento sempre un po’ critico, spesso lascio stare. più che altro perchè non so che dire.
direi solo, ‘ehi, bel racconto. mi piace leggerti’, però poi penso che sarebbe davvero banale.
il fatto è che banale o no, è la verità. quindi te lo dico.
ehi, bel racconto. mi piace leggerti.
June 2nd, 2011 at 21:48
..e al risveglio, le porta una tazza di caffè caldo? Comunque bello!
June 2nd, 2011 at 22:07
Non lo so. Penso che stia lì, senza riuscire a prendere sonno, a guardarla dormire.
June 13th, 2011 at 22:05
penso proprio di si, è restato lì a guardarla tutta la notte, magari ogni tanto una carezza ed un bacio sulla fronte, ed in testa un unica cosa… che quella notte senza sonno non abbia fine, perché in finale è una di quelle cose che lo rende felice.