< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • Sulla mappa
  • Nulla da vedere
  • Inevitabilmente
  • La pace sembrava eterna
  • After all these years
  • A., che deve salire su un aereo
  • Debito di ossigeno
  • October 2011
    M T W T F S S
     12
    3456789
    10111213141516
    17181920212223
    24252627282930
    31  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    20/10/2011

    Murder by Numbers

    Filed under: — JE6 @ 18:44

    Non se lo ricordava come aveva iniziato, forse con la pistola di suo padre trovata in un cassetto. Una volta che spari a qualcuno, poi hai due sole strade, a meno che tu non sia un poliziotto: o non lo fai più perché il solo pensiero ti fa salire un’angoscia che non riesci nemmeno a descrivere, o ci prendi gusto, e spari ancora. A lui piaceva farlo così, a caso, mettersi quel piccolo pezzo di ferro nella tasca del giubbotto, salire in bicicletta, entrare nel parco e sparare a un impiegato che portava a passeggio il cane, senza un motivo, per il solo piacere di schiacciare il grilletto e sentire quel botto, senza nemmeno curarsi più di tanto di essere visto da qualcuno. Non ci pensava. Lo faceva e basta. Sulla faccia delle persone che ammazzava non si disegnava né l’orrore né l’incredulità: semplicemente non facevano in tempo, lui si avvicinava e in un secondo, quando era a un metro di distanza, tirava fuori la pistola e colpiva. Faceva sempre centro, era bravo. Teneva una specie di contabilità, ma lo faceva a mente, non prendeva appunti, non segnava tacche sul muro o sul calcio della pistola. Un giorno semplicemente si stufò, alle sette di un mattino nebbioso fece secco un quarantacinquenne che faceva jogging prima di andare in ufficio, poi si avvicinò al laghetto dove i bambini andavano a buttare le tartarughe che non potevano più tenere a casa, gettò la pistola nell’acqua limacciosa e andò a bersi un caffè.