It’s Alright for You
Quando lei gli disse che sarebbe andata via per qualche tempo e che non si sarebbero né visti né sentiti lui rispose solo se va bene per te allora va bene per me, poi la salutò con un bacio sulla guancia e cercò nella tasca le chiavi della macchina. Il giorno dopo telefonò alla migliore amica di lei e inventandosi una scusa traballante le chiese se per caso aveva le sue chiavi di casa, e se gliele poteva dare. Lei finse di credere alla scusa e gliele diede, decidendo di fidarsi, per sé e per la sua amica. Quella sera lui andò, armeggiò con le chiavi, entrò e si guardò intorno, accendendo prima la luce dell’ingresso e poi quella del corridoio. Stette così per qualche minuto, passò da una camera all’altra, osservando in silenzio prima di richiudere la porta e tornare a casa. Il giorno dopo tornò, alla stessa ora, si tolse il giubbotto, poi si mise al lavoro. Alzò le sedie e le appoggiò sui tavoli con le gambe che puntavano verso l’alto. Attaccò la spina e fece partire la lucidatrice che si era fatto prestare, muovendola lentamente e metodicamente. Tornò per altre due sere, piantò un chiodo che resse un piccolo acquarello che lei aveva lasciato appoggiato su una mensola, aggiustò un’antina del mobile del bagno, spolverò i vasi di cristallo e in uno di questi mise acqua e infilò un mazzo di fiori che aveva comprato lungo la strada. Una sola volta entrò nella camera da letto, e tutto quello che fece fu appoggiare su uno dei due comodini un bicchiere e una bottiglietta ancora chiusa. Passò e ripassò davanti al telefono della casa, vide la spia rossa della segreteria telefonica lampeggiare e girò la testa per togliersi qualsiasi tentazione. La sera che lei rientrò si rese conto subito che c’era qualcosa di diverso. Corse in cucina, e nel salotto, e in bagno, agitata e quasi impaurita. Poi vide i fiori, e la bottiglietta sul comodino, e credette di sapere che non aveva bisogno di telefonare ai suoi genitori o alla sua amica, tirò fuori dalla tasca dei jeans il cellulare e lo chiamò – rispose la voce metallicamente flessuosa della segreteria, non posso rispondere ma prima o poi richiamo, lasciate un messaggio, e lei non trovò parole.