Greetings from Geneva 2 – Good ol’ times
Uno stacco del genere l’ho visto soltanto ad Ankara: tra città vecchia e città nuova, qui a Ginevra, non c’è soltanto il dislivello che ti fa salire mentre il calendario va a ritroso. C’è il solco profondo che divide due mondi: da un lato gli alberghi a cinque stelle, le centinaia di banche private, le limousine, le vie incendiate dalle luminarie di Natale; dall’altro, a poche centinaia di metri, il silenzio delle vie pietrose, severe ma non tristi, che si mostrano nella loro bellezza sobria.
Per un po’, sembra non solo di trovarsi in un’altra città – e quale, poi? – ma sembra di essere tornati indietro nel tempo, anzi: sembra di essere davvero fuori dal tempo. Ci sarebbe da vergognarsi, per aver scritto una banalità lialesca come questa, se non fosse che è proprio così, che qui, nella città vecchia, l’orologio è un di più, superfluo e persino fastidioso.