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    28/12/2004

    Consigli per gli acquisti

    Filed under: — JE6 @ 22:26

    Il titolare, qui, domani (mercoledì) pomeriggio vorrebbe fare un salto a vedere l’Andy Warhol Show alla Triennale. Qualcuno l’ha già visitato? Vale la pena?

    12 Responses to “Consigli per gli acquisti”

    1. Carlo Says:

      Ci potevi venire con me l’altro sabato, no? A mio parere la mostra è un po’ povera e anche l’allestimento non brilla. Ci sono sicuramente più foto che opere, ma anche le foto – senza un minimo di commento su chi siano i personaggi ritratti con Warhol – dicono poco. Complessivamente appena sufficiente, la apprezzerai di più se conosci un po’ di storia della pop art o dell’arte contemporanea americana di quel periodo.
      Non prendere l’audioguida che non serve a niente, si limita a ripetere quello che trovi scritto sui pannelli.

    2. Vinicio Says:

      Ci sono stato anch’io, un mese fa. Confermo quello che ha scritto Carlo. Per assurdo, erano più interessanti i testi che riportano il Wahrol-pensiero che le opere.
      Ma forse è solo questione di “gusti”.

    3. Squonk Says:

      Ah. Comunque, nel pomeriggio – finalmente in ferie – non ho di meglio da fare.
      Quanto a lei, caro Brodo, non ho ancora i dettagli della sua fitta agenda, mi perdoni.

    4. AleRoots Says:

      Io invece, pur avendola vista reduce recente dal Wharol Museum di Pittsburgh e dagli altri classici musei di arte moderna della zona NY/Washington, ho trovato l’allestimento molto ben fatto, interessante per la disposizione “tematica” e non in ordine cronologico, e non condivido la critica che ci siano poche opere, che anzi ho trovato abbastanza numerose e sopratutto rappresentative di tutte le fasi della produzione di Wharol.
      Mafe dice: “erano più interessanti i testi che riportano il Wahrol-pensiero che le opere”… non così assurdo secondo me, Wharol è stato fondamentale per la spinta che ha dato all’arte esistente, rivoluzionando il concetto di arte e portandolo alle estreme conseguenze, se non si tiene conto di questo e si guardano le sue opere “in quanto tali” è inevitabile a parer mio rimanere delusi. (e infatti, ma qui vado nel personalissimo usto personale, ritengo Wharol un po’ sopravalutato e sopratutto fatico a perdonargli di -iperbole- aver ucciso l’arte)

    5. AleRoots Says:

      Ho scritto “Mafe” al posti di “Vinicio”. Mi sto preoccupando, io ho davvero letto “Mafe” in calce a quel commento.

    6. Antonio Bois Says:

      Brutta. La curatrice è da strozzare, lui (il co-curatore) un po’ meglio. Un dettaglio per dare un’idea : metà delle fotografie non hanno disdacalia.

    7. Carlo Says:

      Le opere ci sono, ma ne mancano molte fondamentali. La disposizione tematica è una buona idea realizzata male, basta vedere come hanno trattato il periodo “Death and Disaster” che invece è stato importantissimo. L’apparato critico è praticamente inesistente e anche i titoli delle opere, ridotti a francobollo. Rispetto alla mostra organizzata alla Andy Warhol Foundation a NY due-tre anni fa oppure a Super Warhol l’anno scorso a Montecarlo secondo me non c’è gara.

    8. Carlo Says:

      SMS, mentre mangiavamo il polletto cingalese le avevo illustrato con dovizia di particolari tutto il programma del weekend. Vedo che lei ha rimosso.

    9. Squonk Says:

      Ero impegnato a sopravvivere al polletto medesimo, cerchi di capirmi.

    10. mafe Says:

      Ale, la cosa è triplamente sconvolgente: ho davvero il brutto vizio di fare più attenzione ai testi che alle opere, anche alle mostre 🙂

    11. b.georg Says:

      onestamente è meglio andare all’hangar bicocca per le torri di kiefer. c’è meno fila. anche se il baretto della triennale ha sempre il suo perché…

    12. Antonio Bois Says:

      ah sì, grandioso, kiefer (e poi così si vede anche un po’ di bicocca, che non è una cosa qualunque). io, il baretto della triennale, lo preferivo prima, tutto scrauso, che ci facevano le feste di compleanno dei bambini.

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