[Laura, le unghie ben tenute sono un must; e io non voglio sentirmi responsabile del loro deterioramento]
Allora, ottimizzando tempo e risorse, riciclo con minimi adeguamenti una mail che forse fa capire come la penso sul blog-con-allegato-un-giornale. Con alcune delle autrici il discorso è andato avanti, ma il punto di partenza era questo.
Sapete qual è il problema (per me)? E’ che voi non siete così come apparite (o come vi fanno apparire, con un certo grado di vostro consenso). E’ questo che disturba i seriosi come me, nel leggere la fatuità ostentata di Grazia. Capisco tutto, sapete? La linea editoriale, le superiori esigenze del business, eccetera. Però, insomma. E’ ovvio che il problema è il giornale. Noi, che siamo dei presuntuosi radical-chic, ci trastulliamo con la bazzeccola del “blog-con-un-giornale-allegato”: ma è lampante che il blog è stato pensato, voluto per essere un veicolo che portasse persone (e quindi contatti pubblicitari) dal web verso la carta. Che non sia il contrario risulta altrettanto evidente dalla mancanza di spazi e investimenti pubblicitari sul blog stesso.
Il fatto è che voi siete i veicoli di questa azione: legittima, ci mancherebbe altro. Fossi il direttore marketing di Grazia, probabilmente avrei fatto lo stesso ragionamento: cinque-sei contratti di collaborazione, investimento modesto, se mi dice culo (perdonate il francesismo) aumento la readership di qualche centinaio o migliaio di contatti, e mi sono ripagato il tutto in abbondanza.
Ora, siamo gente di mondo, non ci scandalizziamo di (quasi) nulla. Però, santamadonna, il blog ve lo state giocando adesso: sia la “linea editoriale”, sia il vostro “vorrei-ma-non-posso”, sia quel che sia, noto con orrore che tendete pericolosamente a fare la figura delle sgallettate fashion-addicted, con una Birkin al posto del cervello. Posso metterla giù pesante? Fate scappare la voglia di conoscervi di persona. E, una volta fatto il danno, non so se e come lo si rimedia.
Invece voi non siete così. Lo dicono le vostre mail, come lo dicono diversi vostri post nei vostri veri blog. Sapete cosa ci vorrebbe? Un po’ di sana malinconia, quella che provano tutti gli esseri umani dotati di sensibilità, come voi. Ma per quella, temo, non ci sarà spazio.