Greetings from Leeds – 5. England By The Pound
A furia di andare a Londra, si finisce per convincersi che quella sia l’Inghilterra. Il che, con ogni evidenza, non è vero. Perchè qui non ci sono i negozi aperti twentyfour/seven, non ci sono veli a coprire le teste delle donne mussulmane, non ci sono persone di colore, non ci sono cinesi e antillani. Ci sono gli inglesi, quelli dello Yorkshire, con le loro facce larghe, le guance che tendono velocemente al rosso, le prime pagine dedicate al Leeds United penultimo in classifica in serie B – altro che i miliardari che giocano a Stamford Bridge. Ci sono i boschi, tutt’intorno, le casette linde, la stazione ferroviaria ha due platform e non duecento. Secondo me, Elisabetta vorrebbe vivere qui.
Peraltro, ripensandoci, l’account con la quale sto lavorando è una ragazza mezza brasiliana e mezza tedesca, che vive a Leeds e parla un perfetto italiano. Ogni regola vuole la sua eccezione, dicono.
September 15th, 2006 at 10:16
lei non mi ascolta, mai. Io l’avevo detto.
A young lady in west sussex country