Consigli per stare meno peggio
E’ da qualche giorno che passo davanti alla libreria, con la tentazione di prendere in mano e rileggere un libro magnifico ma doloroso. E non so decidermi, non so se sia un bene, se valga la pena provare nuovamente ansia e pena. Il libro è “Pastorale americana” di Philip Roth. Ora, magari un libro così ce l’avete anche voi, e mi piacerebbe sapere qual è – se non altro per starne alla larga.
February 13th, 2008 at 11:18
“L’informazione” di Martin Amis.
February 13th, 2008 at 11:22
Ieri ho finito di leggere “Non dire notte” di Amos Oz. Magnifico e un pò triste. Ma solo un pò.
February 13th, 2008 at 11:30
“Oblio”, di David Foster Wallace. Arrivi a un certo racconto e, se hai figli, ti fermi lì.
February 13th, 2008 at 11:40
Vic, il motivo è proprio quello – almeno per me.
February 13th, 2008 at 12:03
Sono d’accordo con Vic. Da quando l’ho letto ogni volta che metto a bollire l’acqua mi viene il magone.
February 13th, 2008 at 12:09
è lo stesso identico tuo.
seguito da “patrimonio” sempre dello stesso Roth, che paradossalmente nonostante l’argomento è un po’ meno doloroso.
ciao
February 13th, 2008 at 12:13
Ho finito ieri sera “La strada” di McCarthy. E’ bellissimo ma straziante. Non so se riuscirei a rileggerlo.
February 13th, 2008 at 13:32
“Diario di un dolore” di C.S. Lewis.
February 13th, 2008 at 14:52
Io ci sono appena entrato, nelle storie dello svedese… che faccio? Mollo?
February 13th, 2008 at 15:52
bellissimo, straziante ed angosciante.
almeno adesso so riconoscere un paio di guanti di buona fattura.
February 13th, 2008 at 16:04
Gli indifferenti. Poi a luglio ci nasce un bambino…
Allora Pastorale Americana sarà più doloroso, ma non ne sono sicuro, perchè personalmente mi sembra soprattutto un libro “metaforico”. Magari se lo rileggi pensando più a quel lato lì, piuttosto che alla vicenda, la rilettura ti riesce più facile. (Cerco di spiegarmi con un paragone assurdo: un po’ come fanno leggere la Divina Commedia a scuola, pensando più alle metafore che alle vicende).
February 13th, 2008 at 19:54
Infinite Jest.
February 13th, 2008 at 21:39
confermo La strada, ci ho messo un paio di settimane a finirlo da quanto e’ doloroso
February 13th, 2008 at 23:10
Utz, Bruce Chatwin. Perchè è doloroso perdere del tempo a leggerlo
February 14th, 2008 at 19:03
Qualsiasi Kurt Vonnegut.