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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    27/02/2008

    Un po’ più in alto, un po’ meglio

    Filed under: — JE6 @ 14:05

    Non so chi sia Marianna Madia, nè fremo particolarmente per saperlo. Leggo che sulla sua persona, scelta come capolista per il Lazio dal PD di Walter Veltroni, si è scatenato un putiferio legato alla presunta scarsa limpidezza dei motivi che hanno portato lo stesso Veltroni a piazzarla in cima alla lista. Se avrò tempo e voglia cercherò, per curiosità, di saperne di più. Nel frattempo, però, leggo queste righe di Luca : “Cercate, se volete convincermi che sia stata una scelta sbagliata, di dimostrarmi che sia particolarmente inadatta al lavoro di deputato del centrosinistra, e cercate di farlo applicando al giudizio sulle altre scelte di candidati gli stessi criteri e lo stesso livore che applicate a questa – il che suona sensato (e lo è); epperò non riesco a non pensare che il criterio dello stesso metro di giudizio, per quanto equo, non è necessariamente buono. Penso che si dovrebbe alzare l’asticella, chiedere di più e di meglio a chi si proclama nuovo ed ha la responsabilità di scegliere persone che potrebbero assumere un ruolo importante: e per essere migliori, bisogna farsi fare le pulci su tutto, anche (e forse soprattutto, almeno in Italia) su ciò che è business as usual.
    Wittgenstein

    Dreams are my reality

    Filed under: — JE6 @ 08:45

    Leggevo ieri, credo sul WSJ, di questo ennesimo nuovo sondaggio sulle intenzioni di voto degli americani [1], in particolare tra i democratici. E insomma, niente di nuovo: Obama è in testa, anche se Hillary è ritenuta dalla maggioranza better fit for the job. Non mi stupisco: da che mondo è mondo, i surrogati del Messia hanno il loro fascino e poco importa che sappiano “fare le cose” (parlo dei surrogati: chè i Messia veri erano sì “fit for the job”, per quanto il loro job fosse di natura un po’ particolare). Forse abbiamo proprio bisogno di questo, di qualcuno che – a modo suo – ci riscaldi il cuore, ci rallegri, ci dia fiducia, ci dia una visione; abbiamo bisogno di Platini e dei suoi piedi, un Bonini che corre anche per lui in fondo è più facile da trovare. Forse.
    [1] Avevo finito il libro di Richler e anche le pagine sportive di USA Today, lo preciso a tutela della mia onorabilità