Dreams are my reality
Leggevo ieri, credo sul WSJ, di questo ennesimo nuovo sondaggio sulle intenzioni di voto degli americani [1], in particolare tra i democratici. E insomma, niente di nuovo: Obama è in testa, anche se Hillary è ritenuta dalla maggioranza better fit for the job. Non mi stupisco: da che mondo è mondo, i surrogati del Messia hanno il loro fascino e poco importa che sappiano “fare le cose” (parlo dei surrogati: chè i Messia veri erano sì “fit for the job”, per quanto il loro job fosse di natura un po’ particolare). Forse abbiamo proprio bisogno di questo, di qualcuno che – a modo suo – ci riscaldi il cuore, ci rallegri, ci dia fiducia, ci dia una visione; abbiamo bisogno di Platini e dei suoi piedi, un Bonini che corre anche per lui in fondo è più facile da trovare. Forse.
[1] Avevo finito il libro di Richler e anche le pagine sportive di USA Today, lo preciso a tutela della mia onorabilità
February 27th, 2008 at 10:52
E’ che forse ci sono Platini messi a fare il lavoro di Bonini.
February 27th, 2008 at 19:14
Sir, sposa anche lei la contrapposizione Obama bravo a parlare vs Clinton brava a fare?
Moltissimi la danno per buona, ma mica mi convince.
In che cosa esattamente HRC ha dimostrato di essere better fit for the job?
Io so che ha votato a favore della guerra in Iraq, ha proposto una riforma delle assicurazioni naufragata miseramente e in questi mesi sta dimostrando quanto e’ brava a diventare acida non appena le cose si mettono male.
Non mi sembra un cv molto lusinghiero.
February 27th, 2008 at 20:23
Guardi che io riferisco del sondaggio pubblicato dal WSJ. Sono gli americani intervistati a pensarla in quel modo, e che il sottoscritto sia epidermicamente d’accordo è abbastanza incidentale.
February 27th, 2008 at 21:33
E no che non e’ incidentale.
Siccome lei (epidermicamente) la pensa come gli ammerigani, dando per buona un’ipotesi che scontata a mio avviso non e’, ero curioso di sapere il motivo di tale opinione.
February 27th, 2008 at 22:45
Non ci capiamo. Io cito un sondaggio, non avallo un’opinione; e quel sondaggio vede avanti uno che è considerato meno adatto al compito della sua avversaria. Gli intervistati avranno le loro ragioni, e io mi interrogo su quelle.
February 28th, 2008 at 15:29
Poco male, sara’ per un’altra volta.
Mi stia bene.
February 28th, 2008 at 15:42
Guardi che non volevo sfuggirle. Io sono sinceramente interessato a questa cosa: ci sono cento elettori e due candidati. Sessanta dicono che A, secondo loro, è più adatto di B a ricoprire un certo ruolo; dopo di che, richiesti di far sapere per chi voteranno, sessanta dicono B e quaranta dicono A. Non è un po’ strano? Qual è il meccanismo che mi fa preferire B ad A anche se penso che sia meno adatto per quel lavoro? Lasciamo stare le sue o le mie valutazioni personali su Obama e Clinton, non è di questo che mi interessa parlare. E’ il meccanismo sociale ad essere rilevante. E lei che sta in loco magari ce lo sa spiegare.
February 29th, 2008 at 16:13
Non penso di avere intuizioni acute (neanche) a questo riguardo. L’unica cosa che mi viene in mente e’ che forse la retorica del ‘better fit for the job’ di HRC ha avuto successo di per se’ ma l’ha collocata nella nicchia dei competenti, quelli che conoscono bene le mansioni. Gli daresti da costruire un ponte, ma qualcosa non funziona all’idea di ritrovarteli presidenti.
Il risultato e’ che la gente risponde in modo schizofrenico agli stimoli dei sondaggi.
Better fit for the job? HRC, e’ anni che me lo dicono, deve essere vero.
Chi vorrei fosse il mio presidente? Beh, questa e’ un’altra storia.