Il vuoto oltre la siepe
Della scarsa affluenza di pubblico che ha caratterizzato l’edizione 2005 di Nuovo e Utile ha scritto Mantellini, e credo che qualche riga la butterà giù anche Giuseppe Granieri, quando si sarà ripreso da cinque giorni di grande intensità.
In qualità di semplice visitatore, posso dire che dispiace – e non poco – vedere un così grande spreco di tempo, energie, talento. I festival, le fiere, i raduni si giocano le loro speranze di vita nella prima e, al massimo, nella seconda edizione: o “fanno i numeri”, oppure muoiono. I numeri si fanno in modo concettualmente semplice: mettendo in piedi un buon programma (“buono” significa “il più possibile completo” e “il più possibile utile”) e facendolo conoscere al maggior numero di persone. Per quanto ho visto, il primo requisito era discretamente soddisfatto, ma il secondo assolutamente no. Per quali motivi, non mi è dato saperlo: beghe politico-organizzative? carenza di budget? incompetenza? Non so.
Di fatto, Nuovo e Utile era un oggetto sconosciuto, al quale si sono avvicinati amici e parenti, ma pochi altri. E questo spiega perchè, a detta di alcuni organizzatori, il BlogRodeo – nella sua pazzesca artigianalità – sia stato uno dei momenti di maggiore vitalità: non per meriti suoi, ma per essere il prodotto di una realtà mille volte criticabile ma certamente viva come la cosiddetta blogosfera.
Per chi ci sta dentro (alla blogosfera, dico), può essere – ed è – una soddisfazione. Per altri, magari, una piccola lezione.
May 23rd, 2005 at 10:24
Il mondo è dei blogger.
D’accordo, esagero.
Una qualche provincia, almeno.
May 23rd, 2005 at 13:28
insomma, è sempre colpa di qualcun altro.
May 23rd, 2005 at 13:32
Perlomeno il posto per sedersi non mancava.
May 23rd, 2005 at 13:38
Ma no, Acido. E’ una constatazione: le cose non sono andate come dovevano andare (o forse sì, obietterai; vabbeh). Quindi, ci saranno pure delle responsabilità, immagino, ma non so dire di chi. Egoisticamente, dovrei dire: non mia, non nostra di visitatori e co-organizzatori di uno tra i duecento eventi previsti, che ha invece rispettato le aspettative.
May 23rd, 2005 at 13:54
Non è colpa di qualcun altro a caso. È colpa, se colpa c’è, non del destino cinico e baro, ma di un avvicendamento all’assessorato alla Cultura della Regione Toscana. Chi ha orecchie per intendere, intenda.
May 23rd, 2005 at 14:01
Sai, a quei tempi io lavoravo ancora all’Espresso e lui stava a Bloomberg.
May 23rd, 2005 at 16:30
umanamente mi e’ piaciuto. sulle altre dinamiche stendo un velo silenzioso. e dispiaciuto.