Greetings from Las Vegas – 17. Abitudini
Gli umani sono abitudinari. Tutti, nessuno escluso. Ci abituiamo tutti, a tutto – ognuno alle sue cose, molti alle stesse cose. Ieri sera, quando voi iniziavate la giornata lavorativa e io smaltivo cibo e soprattutto alcool di una cena con undici inglesi, un canadese e un australiano camminando sulla Strip in direzione sud, ho percepito che mi sto abituando a Las Vegas. Cosa che non pensavo che sarebbe avvenuta, visto il rapporto conflittuale che ho avuto con la città. Invece, davvero, si fa l’abitudine: alle luci, allo spettacolo delle fontane, agli uomini sandwich, a perdersi nell’albergo, a quelle che dovrebbero essere giovani perchè fanno le giovani, a quelli in bermuda, alle slot machine, alla finta Tour Eiffel – a tutto. C’è meno repulsione, più tranquillo adeguamento: mi adeguo anche alle torri color pastello dell’Excalibur, che si stagliano davanti alla mia vetrata mentre il sole sta salendo sul deserto. Anche le cose che ti fanno schifo, e che continuano a fartelo, ti diventano normali – e mi spingo a dire che finiscono addirittura per mancarti quando te ne vai.
October 15th, 2008 at 18:42
Una passeggiata nel deserto. L’ha già fatta?