Firme
Una decina d’anni fa scannerizzai una mia firma, per motivi di lavoro. Mi sedetti davanti a un foglio A4 bianco, feci una quindicina di firme, scelsi quella che mi sembrava la migliore; da allora me la porto dietro, da un hard disk all’altro, e continuo a usarla – offerte, presentazioni, cose così.
L’altro giorno una persona che stava rivedendo un mio lavoro ha guardato quella vecchia immagine e mi ha detto “Che bella firma che hai”, e allora ho pensato che oggi non firmo più così, firmo in modo abbastanza diverso; mi sono chiesto se capita anche ad altri di cambiare scrittura da adulti – ma non è solo quello, è che la cosa della firma è particolare, sei tu, nome e cognome nero su bianco, è come se fosse la tua fotografia, cambiare la firma è come farsi una plastica facciale, o almeno un lifting – qualche tempo fa ho firmato un foglio ma quella riga continua mi era venuta tanto male che mi dava fastidio guardarla, quello non ero mica io, allora ci ho tirato sopra una riga e ho firmato un’altra volta, qualche centimetro più in là, come un’altra iniezione di botox.
March 25th, 2011 at 09:56
Capita anche a me questa cosa della firma. Cioè non riesco a fare una firma con nome o cognome. Mi esce storta, frettolosa, qualcosa che va oltre l’illeggibilità. E dire che con la grafia non ho cattivissimi rapporti. Ma niente, non mi esce una firma civile e educata. Penso, per quanto mi riguarda, sia qualcosa che ha a che fare con il pudore, la vergogna, la timidezza. Ma più di tutti, ed è una risposta azzardata, è un’incapacità inconscia di chiudere, di sancire, di definire. Di metterci la firma, insomma. Come diceva Ottiero Ottieri conosco il senso di margine, non aderisco mai totalmente alle cose. Scusa se mi sono dilungato.
March 25th, 2011 at 14:32
È come una fotografia… si invecchia.