Smile
Non so se è per mostrare il lato umano dell’azienda che vogliono pubblicare le nostre fotografie sul sito web. Comunque, arriva la convocazione: quel giorno, a quell’ora, cercate di non prendere appuntamenti – e il fotografo che manda un suo messaggio e dice vestitevi come vi pare, indossate qualcosa che rispecchi la vostra personalità, e tutti a rendersi conto che hai voglia, che già definire la propria personalità è un’impresa disperata, figurati trovare nell’armadio qualcosa che lo faccia con colori e tessuti e bottoni e risvolti, dici che un vestito rosso è esagerato, non penserai di non mettere la cravatta, così mi tocca andare dal parrucchiere. Comunque si aprono i teli, si provano le luci, sì puoi tenere le mani in tasca, dai ne facciamo un’altra, forse è meglio di tre quarti, io toglierei la giacca, così adesso abbiamo un lungo striscione, un paio di metri abbondanti di carta che adornano uno dei muri dell’open space, ci sono i rettangoli delle nostre foto, gli uni sopra gli altri, qui è pieno di belle ragazze ma in queste foto sembrano ancora più belle, e sorridiamo (quasi) tutti, anche in quella che abbiamo fatto sedendoci stretti sulla scala, proprio come una classe di liceali – nel frattempo qualcuna ha cambiato colore dei capelli, io mi sono fatto crescere la barba, le strade si riempiono di manifesti di volti sereni e affidabili, le elezioni si avvicinano.