< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Dentro la circonvallazione
  • Dito, luna
  • “E non dire di quelli che sono morti sulla via di Allah: ‘Sono morti’. No, sono vivi ma tu non li senti”
  • Ieri
  • “Aspetto”
  • A fianco
  • Ventidue, e sentirli tutti
  • Posta inviata
  • Per gemmazione
  • In and out
  • March 2011
    M T W T F S S
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    28293031  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    15/03/2011

    Smemoranda

    Filed under: — JE6 @ 08:55

    Non ricordo dove ho visto questo servizio televisivo, col giornalista che intervista un vecchio deputato della Lega (Alessandro Cè) e un ancor più vecchio direttore de “La Padania”, e questi che ricordano i tempi in cui Silvio Berlusconi era, per Umberto Bossi – e quindi per la Lega tutta – un mafioso, un pericolo per la democrazia, uno entrato in politica per l’esclusiva cura dei propri interessi. Poi le cose cambiano, ed ecco il matrimonio che regge a qualsiasi attacco e intemperie, indissolubile a dispetto di qualsiasi previsione. Lì per lì, guardando quel servizio, mi dicevo beh, d’accordo il Bossi che avrà avuto – e tuttora avrà – i suoi interessi, ma quelli che lo votano, quelli che l’Umberto el g’haa semper resun, come fanno a essere così ciechi e smemorati, come fanno a non ricordarsi di aver sputato sul loro unico e vero alleato fino a dargli del delinquente (e ad averlo scritto a caratteri cubitali, nove colonne in prima), cosa gli ha fatto cambiare idea. Poi ho pensato che basta guardarsi in giro, e a volte allo specchio, che questa è pratica comune della gggente, nel lavoro, nelle cose private, senza alcun senso non dico della memoria ma quantomeno del ridicolo, la gggente che è quella che davvero ha ciò che si merita, e ho girato su ESPN America, Ginobili chiama il pick and roll, penetra, scarica, tiro da tre, canestro.

    4 Responses to “Smemoranda”

    1. Sempre un po' a disagio Says:

      D’accordissimo con te che la gggente ha quello che si merira. E sul fatto di girare canale.

    2. stella Says:

      Nella vita privata credo che le cose siano abbastanza diverse, rispetto al mondo della politica! Bisogna vedere in che contesto, poi. Se è tutto abbastanza chiaro o equivoco.
      Io penso che la gggente non sia nè pazza, nè strana a volte solo confusa! Da tante informazioni sbagliate.

    3. Gio Says:

      Bell’articolo, ma “veri complimenti” per il titolo… non ci avevo mai fatto caso: perifrastica latina, ovvero “le cose che devono essere dimenticate”, con buona ironia del famoso diario (al momento le uniche altre parole moderne che conosco che derivano da lì erano agenda, merenda e mutanda).

    4. Letture della settimana | Bread Butter 'n' Rock&Roll Says:

      […] della memoria ma quantomeno del ridicolo […] Articolo interessante di Sir Squonk non tanto sul problema della memoria, quanto sul fare un piccolo esame di coscienza. Inoltre mi ha fatto accorgere che la […]

    Leave a Reply