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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    30/11/2007

    La candida Carolina

    Filed under: — JE6 @ 11:14

    Al netto della probabilità, invero elevata, che la realtà sia meno epica rispetto al suo racconto, la storia di Maria Carolina che si vende per beneficienza per ventisette ore consecutive mi ricorda tanto la candida Erendira di Garcìa Marquez – il che me la rende oltremodo simpatica.
    Repubblica.it

    Ah ah ah

    Filed under: — JE6 @ 09:46

    Ieri, guardando Benigni impegnato a satireggiare Berlusconi-Prodi-Savoia-Storace, cercavo di ricordare l’ultima volta che ho riso di gusto davanti al televisore. Mi sono fatto un elenco mentale di possibili occasioni: oltre a Benigni mi sono venuti in mente Crozza, varie annate di Zelig, Luttazzi, Grillo. Ho concluso che mi sono divertito con un paio di tormentoni della banda Bisio, con qualche puntata di Letterman e qualche altra di Friends. Poi mi sono addormentato.

    29/11/2007

    Rumore, rumore (na na na na)

    Filed under: — JE6 @ 13:32

    Non so voi, ma io non sentivo tutto questo bisogno di portarmi la Big Conversation in metropolitana.
    ATM Milano, via La Stampa

    Operazione simpatia

    Filed under: — JE6 @ 11:10

    Immagino che i tassisti di Roma stiano cercando di rendersi massimamente simpatici a cittadini e turisti. Capace che ci riescono.
    Repubblica.it

    Bondage politico

    Filed under: — JE6 @ 09:49

    Sembra di sparare sulla Croce Rossa (o Nera, dato il soggetto), ma non è difficile notare che le mani libere minacciate da Gianfranco Fini su problemi secondari come giustizia e comunicazioni fanno il paio con le mani legate che lo stesso Fini evidentemente aveva, sulle stesse questioni, fino a poche settimane fa.
    RaiNews24

    28/11/2007

    Ebbe

    Filed under: — JE6 @ 12:31

    Mi accontento di poco, lo so: però l’altra sera la persona corta si è seduta alla scrivania, si è messa a scrivere, e ha scritto una cosa proprio bella (però ogni scarrafone eccetera, si sa), e ad un certo punto ha scritto “e quando il sole ebbe scaldato”, o qualcosa di simile, e vi garantisco che quel verbo era declinato alla perfezione – e mentre mia moglie me la leggeva al telefono mi sono sentito, come dire: contento, ecco.

    Piccole scene dalla globalizzazione

    Filed under: — JE6 @ 07:53

    Ieri, in quel di Ljubljana, mentre ero a pranzo con uno sloveno (beh) e un argentino, ho ricevuto un sms da un ex vicino di casa che si trova a Chicago e con lui ho concordato l’acquisto di svariati litri di Sam Adams seasonal. Come dire, il mondo è piccolo.
    Teamliquid.net

    27/11/2007

    Greetings from Ljubljana – 5. Come in un film

    Filed under: — JE6 @ 08:36

    Ancora a proposito di suoni. Passo in Stiska Ulica, una viuzza della città vecchia. Sento ancora i suoni degli archi, sembrano provenire non da una stanza in particolare ma dalla casa intera – il che, nel buio serale, fa sembrare il tutto come una scena presa di peso da un film di Dario Argento. Il cartello che sta a fianco del portone di ingresso parla di Akademija zsa glasbo, e quindi ne so quanto prima; giro l’angolo perchè sento dei suoni più vicini, e noto con un minimo di stupore che hanno tirato le tende della stanza dove qualcuno sta provando un pezzo, ma non quelle dei bagni che anch’essi danno sulla via, come a dire “non mi interessa se mi vedi con le mutande abbassate, ma non mi disturbare mentre suono”.

    Greetings from Ljubljana – 4. Raccolta differenziata

    Filed under: — JE6 @ 08:29

    Da queste parti ci dev’essere qualcosa che non funziona con il servizio di raccolta della spazzatura, visto che lungo tutta Gornij Trg e la prima parte della strada che si inerpica sulla collina del castello si vedono, appoggiati ai muri, materassi, mobiletti, sedie e ogni sorta di cianfrusaglie e carabattole che hanno di sicuro tutte visto tempi migliori. O forse c’è un mercato di piccolo antiquariato, non so: vedo una magnifica ragazza, una stangona stivalata e griffata alta diverse spanne più di me fermarsi davanti ad uno di questi mucchi di oggetti, studiare la situazione, chinarsi e rialzarsi tutta contenta con un ombrellino grigio stinto del quale fa le prove di apertura. Sono tentato di avvicinarmi per vedere se c’è qualcos’altro di interessante, poi lascio perdere.

    Greetings from Ljubljana – 3. L’Italia che esporta

    Filed under: — JE6 @ 08:18

    Su uno dei ponti che passano sopra il Ljubljanica, il fiume che attraversa la città, vedo una bancarella di libri usati, tutto a due euro e cinquanta. Mi avvicino, sapendo che non comprerò nulla se non altro per ragioni di lingua; ma vacillo, di fronte ad una collezione di fumetti che affianca Zagor a Blek Macigno, Tex a Martin Mystere a – udite, udite – Alan Ford. Leggere Bob Rock in sloveno è piuttosto straniante, e infatti faccio un cenno di diniego al titolare della bancarella che (credo) mi chiede se voglio comprare qualcosa: però me ne vado un po’ tronfio, chè quei disegni sono cosa nostra.