Com’è il buio
Stanno vicini, stretti, seduti sulle prime poltroncine del tram che si riempie fino ad avere gente bloccata sugli scalini. Stanno così vicini e stretti che pare di vederla, la bolla che hanno intorno. Lei è una bella ragazza, i capelli castani, le gambe coperte per metà dalla minigonna, una risata dolce. Lui ha qualcosa di strano, dei piccoli movimenti a scatto, un modo di piegare la testa che ti costringe a riguardarlo. Appoggiato sulle ginocchia ha un pezzo di metallo ripiegato in cinque o sei parti, che sembra un bastone per ciechi, di quelli estensibili. Allora capisci, capisci quegli scatti, quegli abiti, quei movimenti ai quali manca sempre un centimetro, e quando lo capisci ti chiedi com’è non vedere la ragazza che si avvicina a baciarti sulle labbra davanti a cento occhi che si sforzano di non sgranarsi nell’incredulità, com’è sentire solo il suono della sua voce e non poterle dire che ha delle gambe che se solo non ci fosse tutta questa gente intorno, com’è vivere così e per quanto tempo puoi farlo portandoti dentro tutti i dubbi che lei si affanna ogni giorno a dissipare senza mai riuscirci fino in fondo, com’è il buio.
December 12th, 2014 at 11:30
Orribile