Gli uni agli altri
Non è passato tanto tempo, forse dieci anni, anche meno. Qui sopra eravamo molti di più a scrivere le nostre cose, quelle che ci passavano per la testa – faccende di lavoro, cose di famiglia, viaggi, politica, musica e tutto il resto della baracca quotidiana. Qualcuno pensava che così facendo si potesse cambiare il mondo, la gran parte – quella più sana di mente – era contenta così, contenta di farsi nuovi amici, di leggere delle storie, di conoscere pezzetti di mondo vicino e lontano che altrimenti non avrebbe mai toccato. Poi le cose cambiano, con i traslochi si modificano le abitudini, sono le cose della vita. Ma qualcosa in fondo rimane, molti ricordi e alcuni legami, anche strani. Ieri o l’altroieri è morta la nonna di un amico di quei tempi lì, e una persona ha scritto “le volevamo bene per interposta persona” e un’altra ancora “grazie per avercela fatta conoscere” e non erano cose dette tanto per. Sono passati dieci anni, forse meno, siamo cambiati un po’ tutti, spesso – si direbbe – in peggio, ma un pezzetto del nostro mondo, del nostro microcosmo lo abbiamo reso migliore, gli uni agli altri. Va bene così.