E c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra
Abbiamo aperto i portelloni dei furgoni e fatto entrare quasi una quarantina di persone, in larga maggioranza donne e bambini, cercando di distogliere gli occhi dagli uomini che salutavano mogli e figli ricacciando in gola le lacrime, peraltro senza riuscirci. Ci siamo presentati, cercando di imparare i nomi e provando a conoscerci e capirci grazie a Google Translate («S., sei tormentato?» – «No Oksana, forse volevi dire stanco. Sì, un po’. Ma non troppo, stai tranquilla»).
Una settimana fa mi stavo preparando a partire per l’Ucraina, senza avere uno straccio di idea di cosa avrei visto e provato. Ho cercato di raccontarlo per Linkiesta, e mi rendo conto di esserci riuscito solo in piccolissima parte, ma tant’è.
March 17th, 2022 at 13:35
Bravo!