“Non so cosa mettermi” (l’autunno del commesso viaggiatore)
E’ un periodo (lunghino, in effetti) che la gente che mi conosce quando mi chiama o mi scrive premette sempre “dove sei adesso? Italia o resto del mondo?”. Io, che in fondo resto sempre un piccolo borghese inadatto, a questa peregrinazione mi ci sono abituato: ma non del tutto. Così stamattina guardavo le previsioni del tempo di Zagabria e poi guardavo fuori dalle vetrate dell’ufficio, e ho pensato questa cosa stupida, che quest’anno, saltando da Colonia a Shanghai a Ljubljana a Roma a Milano mi sto perdendo l’autunno, il mio autunno, quello del Parco di Trenno, della Montagnetta di San Siro, ho sempre caldo o freddo perché non azzecco mai un vestito che sia uno, insomma sembro sempre Totò al Nord, e senza nemmeno Peppino per distogliere l’attenzione.
October 2nd, 2012 at 16:03
Insomma, come dire datemi un bell’abito metaforico per farmi sentire vicino al mio dire “sono a casa”, anche se fuori…ne sento gli odori di un autunno che sfugge ad ogni carezza del vento, che mi porta in un luogo senza tempo, nell’oblio del “devo stare”…ed ha ragione un autunno così è seccante da vestire, ma può far rifiorire un pensiero che sia felice e a qualsiasi freddo o infilzante pioggia, sentire il tepore che l’avvolga. 😉
buon viaggio e buona permanenza metaforica. 🙂
Stella*
October 6th, 2012 at 14:30
Prego