< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Deflated
  • Lungo il fronte
  • Dentro la circonvallazione
  • Dito, luna
  • “E non dire di quelli che sono morti sulla via di Allah: ‘Sono morti’. No, sono vivi ma tu non li senti”
  • Ieri
  • “Aspetto”
  • A fianco
  • Ventidue, e sentirli tutti
  • Posta inviata
  • November 2025
    M T W T F S S
     12
    3456789
    10111213141516
    17181920212223
    24252627282930

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    24/03/2008

    We can be poets, just for one day

    Filed under: — JE6 @ 13:57

    Il poeta è colui che dice le parole che tutti hanno sulla punta della lingua, ma nessuno riesce ad esprimere. Ora, io non sono “tutti”, e quindi coloro che cito qui di seguito non sono – pascolianamente parlando – “poeti”. Diciamo che lo sono oggi, per il sottoscritto.

    Troppo eterodosso per essere un buon cristiano, troppo clericale per essere un buon laico, incasso i “bigotto!” e i “peccatore!” senza fare una piega, mantengo chiara la distinzione fra gli ambiti in cui devo essere “cittadino” e quelli in cui devo essere “credente”, adotto come dogma il rispetto delle posizioni altrui. E se c’è chi mi considera fra gli “spiriti sempliciotti, incapaci di mediazione culturale, impotenti e spaventati di fronte al trionfante cammino della ragione moderna”, scusatemi la sboronaggine, è un problema suo, non mio.
    Stasera mi farò due ore e mezza di veglia pasquale, full optional. Mi addormenterò alla sesta lettura, farò cantare dei bei brani ai miei vecchietti del coro e ritroverò, anche se solo per cinque minuti, il senso di tutto questo credere:
    perché l’umiliazione di un Dio
    ci insegnasse la mitezza di cuore
    e la glorificazione di un uomo
    ci offrisse una grande speranza

    Uno poteva starsene in panciolle a fare il Dio, godersi il panorama e farsi un giretto da basso quando capitava, e invece ha deciso di venire qui a prendersi il raffreddore, andare in bagno, infilarsi schegge di legno sotto le unghie e, dulcis in fundo, fare la fine del sorcio. Magari non è vero niente, ma se un senso c’è, per me non può che essere questo.

    Io non so se è nato prima l’uovo o la gallina, ma se non ci fossero classifiche forse anche i blogger da competizione potrebbero andare a fare utilmente altro (studiare, lavorare, avere una vita, postare cose interessanti) contribuendo ad eliminare un po’ di monnezza dal web e qualche bamboccione da casa di mammà. Detto questo, se poi le volete fare, fatele: non vi criminalizzeremo per questo (cit.). Credo invece che BB, inteso come motore di ricerca dei blog italiani, sia un servizio utile.

    Sei in autostrada. Rispetti i limiti di velocità, hai le cinture di sicurezza allacciate. Nel cassetto portaoggetti hai dello Zantac, del Maalox, Aulin, Vasellina, Dildo dual vibro, cerotti alla nicotina, due stecche di Camel light, Lisomucil tosse sedativo, collutorio, lamette Credo, utensili con lame arrugginite, una fiala di antitetanica, garze, paracetamolo, mercurio cromo, antibiotici per il cavo orale, morsette per capezzoli, metanfetamine, passaporto, tessera sanitaria, un coltello con lama retrattile, guanti in lattice, preparazione H, fazzoletti imbevuti di etere dietilico per anestesia. Seduta sul lato passeggero c’è la tua ex moglie. State andando in vacanza. L’odore del suo shampoo alle mimose si confonde con l’arbre magic al mentolo.

    Le iniziative socio-eco-psico-whatever-logico che si intraprendono in rete vanno concepite fin dal primo momento come dittature assolute teocratiche prive di organi consultivi. E’ l’unica possibilità per non uscirne pazzi.

    Riconoscere La Notizia è facile, a questo punto non potete sbagliarvi. L’applicazione di INAT richiede impegno e una sola regola:
    Ignorate La Notizia con tutte le vostre forze.
    Non è impossibile. Cambiate sistematicamente canale. Spegnete la radio. Anche se dovete alzarvi in piedi, è un piccolo sforzo ma ne vale la pena. Se in treno ne sentite parlare cambiate scompartimento. Se qualcuno ne parla in compagnia cambiate argomento (può non essere facile, lo so. La mia tecnica è dire qualcosa di spaventosamente cinico prima, in modo che risulti imbarazzante ritirare fuori l’argomento. “Sì. Ha ucciso i genitori ma almeno non era milanista” oppure “è certamente colpevole, ha preso Taormina come avvocato”). Se vedete Vespa cambiate canale, se vedete Fede cambiate canale. Se vedete Biscardi cambiate canale. Se chi non sopportate parla su tutti i canali (e in questi giorni non è impossibile) spegnete la tele e aprite un libro. Non vi morderà. Nei giornali non leggete nemmeno i titoli sulla Notizia. Aprite i giornali dal fondo (tanto lo so che lo fate lo stesso).
    Non è impossibile. Io l’ho fatto. Non avete idea della soddisfazione di saltare da un canale all’altro per evitare la Notizia. Del togliere solo l’audio se il programma comunque vi interessa. Del non sapere chi ha vinto Sanremo (se uomo), o il campionato del mondo (se donna).
    E’ terapia occupazionale. Non potrete evitare che almeno un po’ vi rompano gli zebedei, ma li state combattendo. Li state INAT-tuando.

    The Blog Lies Down On Broadway, Brodo Primordiale, Hotel Messico, Cloridrato di Sviluppina, Momoblog

    22/03/2008

    Gente furba

    Filed under: — JE6 @ 09:06

    Io sono convinto che quelli di BlogBabel cambiano gli algoritmi della loro classifica una volta al mese per dimostrare l’inutilità della classifica stessa.
    BlogBabel

    19/03/2008

    Per una magia così, dice, val la pena vivere

    Filed under: — JE6 @ 09:45

    Varrebbe la pena chiudere il blog solo per ricevere tutti gli attestati di stima, amicizia, rimpianto, apprezzamento che sono arrivati a Herr Effe dopo la chiusura di Herzog.
    Il fatto è che magari quegli attestati non ti arrivano, e allora meglio lasciar perdere.

    18/03/2008

    Si tira un respiro e si passa avanti

    Filed under: — JE6 @ 08:32

    I casi della vita, dice: e così, nel giorno in cui scrivo “io ogni tanto penso alla mia prima elementare ed ai miei compagni, e penso anche che mi farebbe piacere rivederli tutti”, uno di quei compagni – uno dei più cari in assoluto: Herr Effe – chiude definitivamente. Dirò solo che mi dispiace, per motivi che hanno a che fare con la ragione (un po’) e con gli affetti (forse di più). Oggi i miei ricordi sono legati alla persona, più che al blog e alle storie che vi sono state raccontate: un lontano pomeriggio nella periferia torinese, ad esempio, chiusosi in una sala biliardo. Poi, insomma, si tira un respiro e si passa avanti, come si deve fare: good night, and good luck.
    Herzog, Squonk (quello vecchio)

    17/03/2008

    Alumni

    Filed under: — JE6 @ 10:08

    Sabato tenevo tra le mani “Economia della felicità” di Luca De Biase; durante quei pochi minuti nei quali valutavo se comprarlo o meno [1] mi sono tornati alla mente i primi mesi della mia frequentazione della cosiddetta blogosfera, quando eravamo più o meno tutti sulla stessa barca, perchè il nostro microcosmo era veramente micro. Era come frequentare la scuola elementare, tutti imparavamo i fondamentali e tutti – senza saperlo – ci stavamo preparando per ciò che sarebbe venuto dopo.
    In quel “dopo” qualcuno avrebbe lasciato la compagnia, qualcuno si sarebbe dedicato alla letteratura, qualcuno si sarebbe interessato alla tecnologia, qualcuno sarebbe diventato un tuttologo, qualcuno un esperto di social media, e così via. Non c’è più un solo microcosmo, anzi: ce ne sono millemila. Io ogni tanto penso alla mia prima elementare ed ai miei compagni, e penso anche che mi farebbe piacere rivederli tutti.
    Feltrinelli
    [1] Sì, l’ho comprato.

    20/02/2008

    In loving memory (of Blog Age)

    Filed under: — JE6 @ 20:41

    Adesso si fa un BarCamp alla settimana – al punto che gli snob come me si fanno un punto d’onore dello starsene a casa, che a scuola ci hanno insegnato che l’inflazione è una cosa brutta – ma c’è stato un periodo nel quale ci si incontrava per la prima volta [1], e la seconda sarebbe stata a molti mesi di distanza. E non è detto che fosse un male.
    [1] E quindi venivano fuori dialoghi come questi, sul serio:
    – Ciao, sono Squonk.
    – Ciao, sono il server di skip Intro.
    Blog Notes (via Wittgenstein)

    15/02/2008

    In attesa

    Filed under: — JE6 @ 10:14

    [Post dedicato ai tenutari di blog di lunga data]
    Qualche tempo fa, scrivendo un post per la serie Vita da blogger che poi Splinder ha raccolto in un libretto, mi capitò di definire il blog come un Viagra dell’attenzione: qualcosa che mi serve a guardare meglio le cose che capitano – a me, ma non solo. A cercare di leggere tra le righe, di capire se le storie fanno una storia.
    Ora, non so se capita anche a voi: provare la sensazione di non avere proprio nulla da dire, intendo. Come se “là fuori” non ci fosse nulla di realmente interessante, come se la grandissima parte delle cose che leggete, guardate, sentite fossero banali, poco rilevanti, quando non fastidiose.
    A me sta succedendo da un po’. Capita, appunto, niente di straordinario. E il blog va di conseguenza, ovviamente. Si scrive “di mestiere”, spesso di sciocchezze irrilevanti, per mantenere l’allenamento, l’abitudine; come un’aspirina, o una pastiglia di vitamine: per rimettersi in sesto, in attesa che cambino gli umori – e che magari cambi anche qualche cosa là fuori.
    Vita da blogger

    14/02/2008

    Darsi lustro

    Filed under: — JE6 @ 06:48

    Questo blog oggi compie cinque anni di (onorato?) servizio, se la memoria non inganna.

    13/02/2008

    Campione non rappresentativo

    Filed under: — JE6 @ 16:58

    Io sono uno di quelli che sostiene che la blogosfera, almeno nei suoi comportamenti primari, non è diversa dal mondo “là fuori”. Però l’altra sera, delle otto persone intorno al tavolo due avevano votato Rosa nel Pugno – roba da far andare in esilio Giuliano Ferrara.
    [Dimenticavo: qui si enZorsa con entusiasmo e partecipazione]
    Vassar Storie(s), Akille

    24/01/2008

    Ci troviamo da Amalia

    Filed under: — JE6 @ 14:49

    Che raccontano tante belle storie. Quella del titolare qui, ripescata dal barile dei Cinque Birilli, è andata on-line oggi.
    Osteria da Amalia