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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    09/12/2008

    On its way home

    Filed under: — JE6 @ 13:37

    Sta per arrivare.

    04/12/2008

    Ehm

    Filed under: — JE6 @ 12:21

    Sto facendo casino con i comandi del nuovo WP. Ho appena cancellato 19 commenti “buoni”. Abbiate pazienza. Ehm.

    26/11/2008

    Un sospiro di sollievo

    Filed under: — JE6 @ 14:10

    La linea editoriale di questo blog è salva.
    Repubblica.it

    20/11/2008

    Il bar e la biblioteca

    Filed under: — JE6 @ 12:48

    Ieri ho fatto quattro chiacchiere con un blogger della prima ora, e per cinque minuti ci siamo dedicati ad uno degli sport prediletti di noi anziani – il “ai nostri tempi (qui era tutta campagna)”.
    Tra un esercizio di autocompiacimento e l’altro, riflettevamo sul fatto che il pezzo di rete nel quale entrambi siamo entrati anni fa aveva una caratteristica fondamentale che manca a quella di oggi: la memoria. Usavamo uno strumento, il blog, effimero ma duraturo al tempo stesso. Perchè un post scaccia l’altro, è vero: ma rimane tutto lì, non solo negli archivi, ma proprio come insieme delle parole pensate, scritte, commentate. Oggi invece gran parte di queste parole si gettano nel fiume della conversazione 2.0, quella che chi ne sa chiama social; e non solo vivono ancora meno di quanto vivessero quelle dei post di un tempo, ma si perdono senza lasciare traccia di sè. I blog, con il passare del tempo, diventano delle biblioteche: luoghi nei quali fermarsi, dopo aver passato (anche piacevolmente) un po’ di tempo a fare il giro delle ombre al bar di Twitter e poi al pub FriendFeed e poi al caffè Facebook; fermarsi, e recuperare tempo e senso, e restare un po’ in silenzio, chè anche la buona conversazione viene a noia, se si esagera.

    18/11/2008

    Dovrei raccontarti tutto questo

    Filed under: — JE6 @ 11:26

    Dice “devo vedere degli amici, gente che grazie a Dio non ha un blog”.
    A me, dei miei amici, che abbiano o non abbiano un blog non me ne frega nulla. Però, stamattina Ubu si è ricordato di questo, e mi è venuto da dire che invece no, grazie a Dio questa gente e molta altra ancora un blog ce l’aveva e nella maggior parte dei casi ancora ce l’ha – tu pensa quel che vuoi, io dovrei raccontarti tutto questo, lo so, e se vuoi lo farò: ma spero che tu abbia la mia stessa fortuna, e possa fare a meno dei miei racconti”.
    Chi eravamo

    13/11/2008

    03m:13s

    Filed under: — JE6 @ 08:31

    Tre minuti e tredici secondi.
    Non è quello che pensate – e poi, direi che sarebbero affari vostri; è il tempo di permanenza di un lettore medio su questo blog.
    Tre minuti (e tredici secondi) sono pochi e tanti al tempo stesso.
    Sono pochi, perchè il tempo vola e tre minuti sono lo spazio di un caffè accompagnato da quattro chiacchiere (veloci) con un collega, sono un soffio durante il quale si riesce a malapena a fare un saluto, figuriamoci se si può argomentare qualcosa – o cogliere quell’argomentazione.
    Sono tanti, perchè il tempo è poco per tutti e tre minuti sono una piccola fetta di tempo ritagliata agli impegni, alle corse, alle scadenze, e in fondo questo è solo un blog, cioè qualcosa del quale si può fare a meno senza alcun problema per la propria sopravvivenza fisica ed intellettuale (e poi: tre minuti qui, e due là, e cinque da quell’altro; ci siamo capiti).
    A me sembra sempre un’enormità che parecchie centinaia di persone ogni giorno spendano tre minuti e tredici secondi del loro tempo da queste parti. Io non so se lo farei. Ma, in fondo, importa qualcosa? Direi di no. E allora, grazie.
    [In realtà, è piuttosto probabile che quei 03m:13s siano il frutto di browser lasciati aperti e dimenticati: però dirlo è talmente poco poetico, non trovate?]
    [Era un po’ che volevo scrivere questo post, non avendo evidentemente nulla di meglio da donare all’universo mondo. Poi, questa mattina ho letto questo post di Massimo, e in particolare il paragrafo dove si parla di accesso calmo alle informazioni. Posto che su questo blog di informazioni non ne vengono date, è comunque una riflessione che mi interessa.]

    07/11/2008

    Approfittatene ora, o mai più

    Filed under: — JE6 @ 12:37

    Assecondando una crisi di stanchezza e un poderoso calo glicemico, il titolare qui cede al suo personale svacco. I commenti di questo post sono aperti agli emoticon.

    23/10/2008

    La forma fisica del pensiero

    Filed under: — JE6 @ 11:40

    Mi hanno fatto pensare a questa cosa: non scrivo nulla che non sia rivolto ad altre persone. Non ho il quaderno con il lucchetto, al quale accedo soltanto io. Le cose che scrivo per lavoro vogliono e devono essere lette da altri; le cose che scrivo qui – o in giro per social network – vogliono essere lette da altri. Sono scritte per questo scopo, perchè dall’altra parte del cavo ci sia qualcuno che spenda qualche minuto del suo tempo a leggerle, e talvolta a farle proprie – e sono scritte sapendo che di là c’è veramente qualcuno. Il corollario di tutto questo è che mi sono reso conto che i pensieri “miei” non prendono nessuna forma fisica, perchè è come se facendolo – uscendo dalla mia testa – non fossero più miei davvero. Mi chiedo se capita anche a voi.

    21/10/2008

    Cartella clinica

    Filed under: — JE6 @ 12:54

    Io non sto un granchè, ma questo blog sta pure peggio. Roba che quasi quasi.

    08/10/2008

    Come l’influenza, e senza vaccino

    Filed under: — JE6 @ 15:48

    Adesso, non ditemi che non sapete che Natale è dietro l’angolo.
    Non fate gli gnorri. E comunque, ve lo dico io. Natale è dietro l’angolo. E’ per questo che oggi è partita l’operazione “Post sotto l’Albero 2008 (Il Natale ai tempi del blog, che il vintage non è ancora fuori moda)“.