Omaggio floreale (I resti di una festa – Sette)
Questa la capiamo in pochi, lo so.
E poi ho finito, se non altro per rispetto verso chi non c’era – e ci è mancato.
Il mio nemico non ha divisa
ama le armi ma non le usa
nella fondina tiene le carte Visa
e quando uccide prende una rosa
Dedicata al filippino che mi segue per tutta Milano.
24/11/2003
Straordinario (I resti di una festa – Sei)
“Il fatto è che, per uno come il sottoscritto, che vien da un paesino di campagna e fa una vita di campagna (con annessi e connessi), la possibilità di partecipare ad un evento del genere con una tale abbondanza, la percepivo nell’aria, di “straordinarietà ” (rispetto all’ambiente, ai discorsi, al livello quotidiano abituale) è un privilegio. Ci tenevo a dirvelo: grazie a tutti voi.”
Sottoscrivo, in tutto e per tutto, anche se vivo in città e faccio vita di città ; aggiungo solo che la straordinarietà (rispetto all’ambiente, ai discorsi, al livello quotidiano abituale) non è legata ad una festa, per bella e riuscita che questa sia. Ma adesso basta, altrimenti mi metto a far l’elogio della blogosfera.
Il sentiero giusto
Classe di ferro (I resti di una festa – Quattro)
Sentita con le mie orecchie alla BlogFest, pronunciata con tono serio da questo signore, all’indirizzo di un gruppetto di sfaccendati di cui facevo meritatamente parte: “Eccola qua, la scuola milanese dei blogger“.
Ormoni in libertà (I resti di una festa – Tre)
E Fabula, sempre chez Auro, afferma di provare “competenti fremiti di eccitatazione pensando al suo (mio, questo che vedete adesso, insomma) template“. Ossignur, qualcuno deve aver trafugato i bigliettini dei free drink, alla BlogFest.
Prove tecniche di famiglia allargata (I resti di una festa – Due)
Madame Auro ritiene di aver trovato nel sottoscritto il padre ideale dei suoi figli.
Devo parlarne con mia moglie, credo.