Io ci sono
La mail arriva dall’altra parte del mondo: rientro giovedì mattina, se potete troviamoci giovedì sera per una birra, spero di vedervi. Sarà quel verbo, “spero”, che ha dentro una specie di urgenza, non so. So che ci vuole poco, giusto qualche minuto – e poi io ci sono, io ci sono, anch’io, non so a che ora ma aspettatemi, ed è rileggendo un normalissimo susseguirsi di risposte che hai la sensazione che arriva un momento nella vita nel quale non dici di sì perché hai bisogno o voglia di uscire di casa, ma perché vuoi che certe cose restino insieme, non si rompano nei cento piccoli pezzi del sono stanco ho un altro impegno vedo se ce la faccio, non si sfarinino nella polvere della consunzione delle cose, e delle persone.