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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    11/11/2012

    Grazie di cuore

    Filed under: — JE6 @ 18:56

    Il giorno delle primarie del centrosinistra si avvicina, e non c’è un renzoide che mi stia deludendo: vorrei ringraziarli di persona, perché ogni tanto uno nella vita ha bisogno di nutrire il suo complesso di superiorità.

     

    05/11/2012

    L’Uomo Più Potente Del Mondo

    Filed under: — JE6 @ 13:00

    Sono cresciuto, come credo moltissimi altri occidentali della mia generazione, nell’idea che il Presidente degli Stati Uniti fosse L’Uomo Più Potente Del Mondo – maiuscole incluse. Quello che poteva pigiare il tasto rosso della valigetta nucleare, quello che poteva mandare soldati e aerei e navi in ogni più lontano anfratto del globo e uscirne vincitore (non sempre, d’accordo; ma abbastanza spesso), quello che alzava il telefono e non aveva nemmeno bisogno di alzare la voce – dear Prime Minister, I’m the President -, quello che, last but not least, poteva avere un’affaire con l’attrice più bella del mondo e all’inizio della stagione del baseball avere l’onore del primo pitch del campionato.
    Qualche dubbio sulla reale forza dell’UPPDM ammetto che mi era già venuto in passato: se sei l’UPPDM non puoi farti fregare da due giornalisti, anche se uno pare sempre sotto acido e l’altro è alto, bello e biondo; né ti sparano in testa mentre stai dispensando sorrisi a bordo di una decapottabile; né, infine, fai il protagonista per sette stagioni di una serie tv lasciando pensare ai tuoi fan che sì, guarda, va bene tutto ma io al posto tuo nemmeno sotto tortura.
    Ma i veri dubbi mi sono venuti una decina di giorni fa, mentre trascorrevo la terza settimana in quattro mesi a Shanghai. Ci sono arrivato da Detroit, che è forse la città americana dove oggi puoi maggiormente avvertire quel che l’UPPDM può fare, e anche quel che non: se non è ridotta a un cumulo di macerie fumanti buono per il set di un film dell’orrore post-nucleare lo deve per metà a un signore che non mette mai la giacca e per l’altra all’UPPDM (il quale quindi ha bisogno di qualcuno che gli dia una mano per esser tale: il che suona un po’ come una contraddizione in termini, a voler essere rigorosi). Poi attraversi il Pacifico, fai un colloquio a una ragazza con un curriculum che a Milano le farebbe guadagnare due volte e mezzo quel che prende oggi a Pechino, le chiedi se la sua azienda le dà dei fringe benefit e lei risponde sì, certo, cinque giorni di vacanza all’anno, e ti ritrovi sommerso dall’affascinante e inquietante tsunami dei cinesi che lavorano novanta ore a settimana senza essere Gordon Gekko, e hai a che fare con un signore che senza battere ciglio sborsa trenta milioni di euro per rilevare un esangue marchio di moda italiano tenendone giusto il logo perché al resto ci pensa lui, e Facebook chissenefrega tanto abbiamo Weibo e siamo già in quattrocento milioni e in generale ti pare di sentire intorno a te il vento di quello che temevi potesse essere il futuro e invece è già il presente, allora cominci a pensare che forse dovresti cercare qualche informazione in più sul nuovo Primo Ministro cinese, e che puoi pure risparmiarti la notte in bianco per vedere asinelli blu ed elefanti rossi riempire la cartina dei cinquanta stati: se alla favola dell’UPPDM non ci crede Jed Bartlet, c’è un motivo al mondo per cui ci debba credere io?

    04/11/2012

    My other world is just half a mile away

    Filed under: — JE6 @ 19:55

    In quattro giorni lontano da Internet ho sentito pronunciare la parola “primarie” una volta. Frequento la gente sbagliata, devo solo capire quale.

    09/10/2012

    Una pacata presa di posizione

    Filed under: — JE6 @ 09:33

    A me l’idea che le primarie, il grande show della partecipazione popolare, l’incarnazione perfetta e sublime della politica dal basso, possano portare un qualsivoglia beneficio al PD e al povero paese che lo ospita pare ogni giorno che passa una cazzata gigantesca.


    [Un amico dotato di maggior senso della sintesi l’ha espressa meglio: “quanto rimpiango il centralismo democratico”]

    28/09/2012

    Rock DJ

    Filed under: — JE6 @ 14:28

    Se non l’avete già fatto, guardatevi i quattro minuti e trentasei secondi di questo video, e concentratevi sulla faccia e sulla voce di Matteo Renzi, il deejay in maglia viola (la Juve ha Linus, la Fiorentina ha lui). Era un po’ che ci giravo intorno, poi ho capito – Renzi non è simpatico, fa il. E infatti, come gli dici che la playlist ecco, insomma, mette il broncio e si offende. Il prossimo passo è quello di dar del coglione al prossimo suo, come un PresDelCons di recente memoria, e confido che arriverà presto.

    15/09/2012

    Niente trucchi, per favore

    Filed under: — JE6 @ 16:29

    Qualche giorno fa cercavo roba nell’hard disk, e mi sono trovato a guardare inebetito dei file dei quali avevo perso memoria: le tesi congressuali di Bersani, Franceschini e Marino. Credo di essere uno dei quindici italiani senza incarichi o tessere di partito che abbia avuto il masochistico fegato di leggersele. Dovessi dire perché lo feci, potrei solo rispondere “per capire che non c’é niente da capire”, aggiungendo in chiusura che fu “una cosa divertente che non farò mai più”. Poi immagino che ci ricascherò, se non altro per l’imbarazzo autoinflitto del sentirsi uguale in tutto e per tutto agli avventori del bar dell’Esselunga dopo una vita passata a costruire il complesso di superiorità basato sul “ragiona, usa la testa”. Epperò, al termine dell’estate e all’inizio della tournée di Renzi, dopo un’infornata di libri, dotte prolusioni via YouTube, interviste e saggi e post e tweet, dopo aver guardato in faccia un libro di foto segnaletiche di dirigenti di ogni ordine, grado ed età che hanno tutti – tutti – passato la loro stagione di destra liberista finendo poi, dieci o vent’anni dopo, per distinguersi solo tra coloro che nelle ricette della terza via blairiana credono ancora fuori tempo massimo e quelli che puntano il dito sul loro fallimento omettendo di ricordare il loro personale e convinto sostegno perché grazie a Dio c’è sempre qualcuno di più vecchio e onusto di gloria al quale chiedere di farsi da parte, dopo un’estate così e prima di un autunno che non si prospetta meno denso di chiacchiera vanesia, guardando quei file vorrei solo dire il mio voto ve lo darò lo stesso, l’ho sempre fatto, continuerò a farlo, ma percaritadiddio state zitti, tutti, vi conosco troppo bene e da troppo tempo per credervi ancora, per credervi davvero.

    30/08/2012

    Nessun evento trovato

    Filed under: — JE6 @ 09:30

    Sarà che la lista dei concerti era sempre più scarsa, sarà che gli espositori si erano ridotti a un paio di dozzine di venditori di Skoda, maglioni peruviani e torroni sardi, sarà che la location di buono aveva solo l’essere a cento metri da una fermata della metropolitana e ad un parcheggio silos a prezzo politico, sarà che c’è la crisi e mancano i soldi, sarà questo e altro ancora, ci saranno insomma un sacco di buoni motivi, ma a me il fatto che nel primo anno di governo di centro trattino sinistra dopo intere ere geologiche politiche a Milano il PD non organizzi la Festa Democratica fa tristezza anzicheno – ci si affeziona anche ai parcheggi di periferia, in fondo.

    13/02/2012

    Paperoga alle primarie

    Filed under: — JE6 @ 13:04

    C’è la sindachessa brutta e cattiva in uggia a tutti, c’è la sua compagna di partito bella nuova e duepuntozero che alla fine prenderà persino meno voti del mostro incumbent, ci sono i dirigenti che non sono capaci di dire “signore care, alle primarie il partito si presenta con un nome solo” – c’è da dire che a volte il PD organizza la sua presenza alle primarie in un modo che pure Paperoga vincerebbe a mani basse se solo si presentasse come indipendente.

    08/12/2011

    It’s more complicated than that

    Filed under: — JE6 @ 21:43

    Io non ho dubbi, di politica capisco certamente molto meno di Francesco Cundari. La seguo meno, ci vivo di meno con, vi sono meno addentro. Quindi sono dispostissimo a pensare che abbia ragione lui quando scrive “È tornata la forza di gravità: i corpi hanno riacquistato il loro peso, smettendo di galleggiare nel vuoto. Non stupisce che il tema della comunicazione, su cui tanto ci siamo concentrati in questi vent’anni, perda d’importanza: quando si discute di chi paga e quanto, non c’è problema di comunicazione che tenga, ci si capisce subito.”
    Nel mio piccolo non sono d’accordo, perché nel mio piccolo di cittadino che torna a pagare l’ICI, che spende di più quando fa il pieno di gasolio, che andrà in pensione in un’epoca talmente lontana da non avere nemmeno senso, nel mio piccolo gradirei che chi ha preso quelle decisioni e non ne ha prese altre mi spieghi il perché, e lo faccia in modo sincero e comprensibile. Che comunichi, insomma: perché per me non è vero che ci si capisce subito, anzi. Perché it’s more complicated than that, per cento ragioni che mi sembrano così evidenti che mi pare impossibile che Francesco non le veda. Ma siccome, lo ripeto, sono consapevole di capire di politica molto meno di Francesco, allora forse ha ragione lui, anche se con la comunicazione, anche quella politica, io mi guadagno da vivere.

    10/11/2011

    Bartali reloaded

    Filed under: — JE6 @ 20:57

    Il bello del trovare dieci minuti a fine giornata per leggere un po’ in giro cosa ne pensa la gente che conosci delle cose che capitano ê che trovi dei Bignami stupendi che ti spiegano in dieci-dodici frasi sintetiche e ben articolate perché tutto sia sbagliato e tutto sia quindi da rifare, un campionario di idee e posizioni magnifiche – davvero, non sto scherzando – cose che ti potrai spendere stasera con gli amici facendo la figura di quello che ne sa. Il brutto viene dopo, quando spegni il computer, ti metti su il giubbotto e mentre sei alla fermata del tram ti si insinua nel cervello il dubbio che il bello, quel bello del quale poco prima ti sei nutrito, ogni tanto faccia a pugni non dico col giusto, ma col realmente possibile. In quel momento provi una spiacevole sensazione, un fastidio persino fisico – perché, cazzo, qualche volta la si vorrebbe avere questa ricetta, e si vorrebbe essere convinti sul serio di saperla e poterla cucinare.