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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    25/05/2008

    Camper

    Filed under: — JE6 @ 09:04

    Magari mi sbaglio, ma ho l’impressione che una parte non irrilevante della blogosfera (!) che ero uso frequentare si sia trasformata in una compagnia di giro che, come la carovana del Tour de France passa da Pau a Hautacam e da Lanemezzam a Foix e da Lavelanet a Narbonne, si sposta da un ActionCamp ad un BarCamp Matera, da un I Word Camp ad un MicroCamp, da un LitCamp ad un CampCamp. Con la differenza che, mentre la carovana del Tour de France dopo tre settimane arriva a Parigi e lì si ferma, quella dei barcamper nostrani è instancabile – forse perchè al posto dei canonici giorni di riposo sostituisce opportuni pit stop sotto forma di aperitivi organizzati da riviste o più pensose conferenze culturali.
    Sia chiaro: qui non ci si ritiene migliori rispetto a chiunque altro nell’impiego del proprio tempo, sia esso lavorativo o libero – basti pensare alle molte centinaia di ore passate con la schiena china su un tavolo verde nel tentativo spesso vano di abbattere piccoli birilli con una biglia comandata da una stecca di alluminio.
    E’ che leggendo le cronache semiserie di questi eventi mi sono fatto l’idea che essi abbiano perso – se mai l’hanno avuto – quasi ogni tipo di “contenuto”, se si fa eccezione per quello alcoolico. Esagero, naturalmente: ma al ritmo di un BarCamp a settimana, spesso frequentato in larga misura dalle stesse persone, mi chiedo alla fine di cosa si possa parlare se non del più e del meno. E’ un po’ come dire una parola, una qualsiasi, e poi ripeterla per cento o mille volte di fila: alla fine si riduce ad un ammasso di vocali e consonanti senza più senso. Le marche e i marchi, come quelli che fanno il mio mestiere sanno sin troppo bene, per avere un valore devono essere, avere e comunicare un’esperienza: quale sia l’esperienza dei BarCamp nostrani, a me che sto diventando sempre più unsocial, sfugge quasi completamente – e chissà se c’è qualcuno che ha voglia di spiegarmela.

    22/05/2008

    Gambe incrociate. Capelli crespi e cerchietto di plastica. Occhiali rossi.

    Filed under: — JE6 @ 07:35

    Non fosse che per questo pezzo, il mio blog del mese è quello della Tengi.
    Pezzidufficio

    21/05/2008

    Al secondo piano, a sinistra uscendo dall’ascensore

    Filed under: — JE6 @ 09:42

    Leggo il Direttore da non so più quanto tempo. Da qualche parte ho scritto che lo devo prendere a piccole dosi, perchè ogni pezzo che scrive non è solo un pezzo di bravura ma anche – e soprattutto – una discesa negli inferi. Continua ad essere così, per cui finirà che ci impiegherò un’eternità a finire il libro che ha appena pubblicato. Ma in fondo non importa. Voi, se non lo conoscete ancora, ponete rimedio: l’Hotel Messico non ha mai rifiutato una camera a nessuno.
    Hotel Messico, laFeltrinelli.it

    15/05/2008

    A mani vuote

    Filed under: — JE6 @ 08:11

    A me pare che ci sia un sottile filo rosso che lega questo post di Mantellini e questo post della Tengi, dei quali sottoscrivo i contenuti e in particolare due frasi:

    La qualita’ dei commenti di un blog segue secondo me un diagramma a campana. C’e’ un giusto mezzo prima del quale ed oltre il quale il rapporto segnale/rumore tende inevitabilmente a peggiorare. E quello che e’ peggio lo scadimento dei commenti ha un effetto dirompente nei confronti dei commentatori migliori che – giustamente – non sono disposti a partecipare ad un ambiente caotico, nervoso e volgare.

    E chissenefrega degli accessi, delle numero di visite (che quando sono troppe, è tutta gente che si presenta a mani vuote, tanto per leggere qualcosa mentre si scaccola e al termine tirare un rutto), chissenefrega dei visitatori (“ma sono unici? se non sono unici non conta, cazzo!”).

    Poi, il titolare qui si ritiene fortunato: tranne due o tre casi non ha mai avuto quantità strabilianti di accessi e visitatori, e per quanto lo riguarda quantità e qualità dei commenti (e quindi dei commentatori) gli sembrano del tutto soddisfacenti: poi, si sa, tutto è relativo. Ma questa è un’altra storia.
    Mantellini, Pezzidufficio

    12/05/2008

    Sfrondare

    Filed under: — JE6 @ 12:57

    Mi chiedevo, qualche giorno fa, se davvero mi interessa sapere dove sono e cosa fanno tutti i miei 95 “following” di Twitter. E la risposta è stata “mah, forse venti o trenta, non di più”.
    [Sarò un asociale come sospetto da tempo?]
    [E quelli che seguono due o trecento persone: ma come fanno? E, soprattutto: perchè?]

    08/05/2008

    Una botta e via

    Filed under: — JE6 @ 16:45

    Magari mi sbaglio, chè negli ultimi tempi ho dovuto un po’ ridurre la frequentazione dell’ambiente. Ma non pare anche a voi che la durata delle passioni e delle mode blogosferiche abbia subito un repentino accorciamento? Stamattina, all’altezza di Modena avevo in mente non meno di tre o quattro esempi. Qui a Castrocaro, dove fa un caldo dannato aumentato dal frizzantino assunto a pranzo, mi rimane solo quello di Californication, che è arrivato sui nostri schermi, e di quelli che leggo io non se l’è filato quasi nessuno (qui si era detto che era un bidone compiaciuto, ma lasciamo stare). Avete altri casi da aggiungere, oppure devo semplicemente smaltire l’ebbrezza?

    [Update, ore 18.14 – mi è tornato in mente un altro esempio: per un par di giorni, tutti a sfornare cassettine con il gingillo del Muxtape. Adesso, più nulla – saran tornati a leggere Adorno, non so]

    04/05/2008

    Lo stato delle cose

    Filed under: — JE6 @ 10:03

    Poca voglia, pochissime idee, ancor meno tempo.

    21/04/2008

    Business plan

    Filed under: — JE6 @ 12:06

    Il titolare qui si appresta ad affrontare un periodo di tagli: chat – 90%, Twitter -50%, blog – 30% (il PIL non ne dovrebbe risentire, anzi).

    09/04/2008

    Magari c’è una morale in tutto questo

    Filed under: — JE6 @ 13:44

    Occhio e croce, l’esperimento di un blog di commenti non mi pare un gran successo.
    Commentstein

    31/03/2008

    Come la pula nel vento

    Filed under: — JE6 @ 20:30

    La morìa continua. Herr Effe chiude, Paolo Valdemarin va in sonno, e adesso anche Spiritum decide di piantarla. Mi chiedeva l’altro giorno uno dei non molti superstiti della vecchia guardia cosa avevo intenzione di fare – e non ho trovato miglior risposta che un “resto qui, che sono pigro: e poi, se chiudo, dove cazzo vado?”. Per dire, ecco.