Scarpe al chiodo
Qui si pensa che una cosiddetta opera d’arte (un disco, un libro, un dipinto) abbia un senso e sia destinata a rimanere nei cuori e nei cervelli della gente solo quando riesce a raccontare e spiegare le cose del mondo, anche attraverso il racconto di storie minime e personali (come a dire, si racconta la Storia attraverso la storia). Andando a memoria, pare di ricordare che Pascoli definisse il Poeta come colui che riesce a dire ciò che tutti hanno sulla punta della lingua, ma nessuno riesce ad esprimere: non inventa, ma racconta e spiega, appunto.
Ecco perchè l’ultimo Ligabue, qui, piaciucchia ma non coinvolge. Perchè sembra ormai capace di raccontare solo se stesso, ma senza la capacità di rendere la propria storia quella di tutti; chiunque è entrato, almeno una volta nella vita, in un Bar Mario. Adesso, pare che il bar sia stato chiuso, e il mediano che vi andava a farsi una birra dopo gli allenamenti abbia attaccato le scarpe al chiodo.
October 3rd, 2005 at 16:23
Primo: tu lo sai che, prima o poi, potremmo incontrarci nuovamente di persona (io me lo auguro, per dire) e che con me ci sarà la mia signora? Sai, vero, che la tua unica speranza di sopravvivere a quell’incontro è che lei non legga questo post?
Secondo, e più serio: io invece ho trovato in alcune canzoni dell’ultimo cd proprio ciò che tu dici di non trovare più; certo, adesso parla d’amore, e l’amore è sempre un po’, come dire, lirico e intimistico; però anch’io, talvolta, mi sento lirico e intimistico. Insomma, secondo me ci sta.
October 3rd, 2005 at 16:57
Conto su di lei per l’occultamento del post, questo è ovvio.
Più seriamente: tutto è soggettivo, in questo campo. Per me era molto, ma molto più coinvolgente Walter il mago del Luciano Ligabue che traspare da questo disco. Non è questione di amore o meno: il fatto è che, a me, le storie che racconta sembrano solo sue, senza quel di più che le rende anche mie.
October 3rd, 2005 at 17:59
Mi permetto di intromettermi. La musica è l’altra delle mie più grandi passioni (dopo la scrittura, naturalmente). Mi sento quasi in obbligo di commentare, laddove se ne parli. Luciano Ligabue mi è sempre piaciucchiato abbastanza. Non possiedo il suo ultimo disco, quindi più di tanto non posso esprimermi. Certo è che il singolo “il giorno dei giorni” mi sembra musicalmente mooolto, mooolto simile a tutti gli altri suoi brani. Orecchiabile, sicuramente. Piacevole all’ascolto. Ma non ci trovo niente di nuovo. Niente che non sia “già sentito”. Meglio auto-clonarsi che clonare. Ma apprezzerei una maggiore capacità di rinnovamento. Per carità: parere mio. Non Verità assoluta! 🙂