Dell’inevitabilità
D’accordo, i problemi – quelli veri – sono altri.
Però: svegliarsi ogni giorno (e, soprattutto, tornare a casa ogni sera) pensando “non ce la faccio più, così”, e sapere che invece sarà ancora così, oggi e domani e lunedì (ah, no, giorno di ferie) e ogni altro giorno per chissà quanto ancora.
October 27th, 2005 at 10:51
Ogni altro giorno… lavorativo, mi par di capire.
E se ho capito, la capisco benissimo (oggi sono piena di comprensione)
October 27th, 2005 at 10:53
Sì, ha capito bene. Grazie della comprensione – ricambiata, per quel che serve.
October 27th, 2005 at 11:07
Momentino di crisettina?
October 27th, 2005 at 11:16
Ha una domanda di scorta?
October 27th, 2005 at 11:42
oh sir, oh sir, oh sir.
October 27th, 2005 at 12:50
Siamo tutti sulla stessa barca. E tocca pure remare.
October 27th, 2005 at 13:19
così ogni giorno.
Il segreto è un lavoro notturno (metronotte, panificatore, cose così)
October 27th, 2005 at 15:25
Se è così mi spiace molto: perché è un problema verissimo, altroché.
Magari può servire un’occhiatina qui?
October 27th, 2005 at 15:55
Lester, grazie, ma in realtà il problema non è proprio quello (o meglio: non è proprio quella la soluzione). E’ una cosa un po’ più complessa, che non si risolve con i curriculum.
October 28th, 2005 at 11:28
è che stiamo diventando un Paese di gente che tira a campare aspettando la sera (che arriva sempre più tardi) e il week end. (scusate l’esagerazione, il venerdì tendo al catastrofismo)
October 30th, 2005 at 12:58
al momento in ferie, ci si ripensa al ritorno.